Poetessa statunitense (Ilford 1923 - Seattle 1997). Crebbe in un ambiente familiare colto e cosmopolita, che ne favorì l'eclettica educazione alla letteratura e alla danza; visse l'esperienza della guerra come infermiera a Londra. Dopo aver pubblicato il primo volume di versi (The double image, 1946), nel 1948 lasciò l'Inghilterra per stabilirsi negli USA, dove insegnò letteratura in varie università. Il legame profondo con l'imagismo e le tecniche di Pound, l'adesione alla poetica dell'esperienza di W. C. Williams e dei suoi epigoni del Black Mountain, si decantarono nella poesia di L. in un armonioso, singolare equilibrio tra suggestioni mitiche e richiami al concreto (Here and now, 1956, è il titolo della sua prima raccolta americana), tra una tangibile tensione etica (trasparente nelle note di The poet in the world, 1973) e una propensione sacrale per la simmetria. Tra le opere poetiche più importanti: The Jacob's ladder (1961); O taste and see (1964); The sorrow dance (1967); Relearning the alphabet (1970), che testimonia dell'impegno civile di L. contro la guerra del Vietnam; To stay alive (1971); Life in the forest (1978); Candles in Babylon (1982). L'eredità del Black Mountain college rimase visibile nella tarda produzione poetica, in cui L. apparve originalmente impegnata sulle tematiche dell'identità sessuale: Breathing the water (1987); A door in the hive (1989); Evening train (1992); Sands of the well (1996). Raccolse i suoi saggi in Light of the cave (1981), New & selected essays (1992) e Tesserae: memories & suppositions (1995). Postumi sono apparsi The letters of Denise Levertov and William Carlos Williams (a cura di C. MacGowan, 1998) e la raccolta poetica This great unknowing: last poems (a cura di P. A. Lacey, 1999).