Oratore e uomo politico ateniese (circa 380 a. C. - 319 a. C.), avversario di Demostene. Fatto prigioniero a Cheronea (338 a. C.) e liberato poi da Filippo di Macedonia, fu il mediatore della pace di Atene con Filippo e poi ancora (336) con Alessandro. Implicato con Demostene nel processo di Arpalo, fu condannato ma rimase in Atene. Alla morte di Alessandro (323) e al risorgere dell'antimacedonismo fu colpito da atimia, ma ristabilitasi la supremazia macedone dopo la battaglia di Crannone (322), restituito nei pieni diritti, trattò la pace con Antipatro. Caduto in disgrazia alla corte di Macedonia, fu fatto uccidere da Cassandro, figlio di Antipatro. Oratore spontaneo e travolgente, del gruppo apocrifo di 14 discorsi a lui attribuiti, formatosi dopo il 1º sec. d. C., resta solo la prima parte di Intorno ai 12 anni, e una serie di frammenti. Di D. sono stati tramandati anche parecchi detti arguti.