DELIO (Δήλιον, Delium)
Luogo della Beozia, prossimo alla riva orientale e al confine attico, così detto dal tempio di Apollo Delio. Vi fu combattuta nel 424 una grande battaglia fra Ateniesi (comandati da Ippocrate) e Beoti (comandati da Pagonda). Ippocrate aveva fatto fortificare il luogo con trincee e argine a palizzata: e si stabilì a circa 1 km. 1/2 dal santuario. Pagonda lo sorprese con deliberazione inaspettata, attaccando di sera, contro il solito. E poi lo assalì con una manovra non di aggiramento, ma di sfondamento, preparata in occulto al riparo d'un colle, disponendo la destra su 25 linee, invece che su 8. Così riuscì ad abbreviare la sua fronte (le forze erano press'a poco equivalenti): ma ottenne di rovesciare la sinistra nemica col peso delle 25 linee, rinforzato dal declivio del colle. Completò la vittoria mandando due squadroni di cavalleria addosso ai fanti nemici della destra. Indi la fuga e l'inseguimento troncato dalle tenebre. Tra i fuggiaschi erano, cavaliere, Alcibiade; oplita, Socrate. Il fortilizio di Delio era rimasto in mano ateniese; ma 17 giorni dopo la battaglia fu preso per incendio dai Beoti.
Fonti principali; Tucid., IV, 89-96; cfr. Diod., XII, 69-70.
Bibl.: Burrow, in Annual of the British School at Athens, XI (1904-05), pagina 153 segg.; J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., Berlino 1914, p. 335, n. 1; Kromayer-Veith, Schlachten-Atlas, Griech. Abt., Lipsia 1926, tav. III; A. Ferrabino, L'impero ateniese, Torino 1927.