BUTZER (o Bucer, Buzer), dei Martin (Martinus Bucerus)
Uno dei più attivi propagatori della Riforma in Germania. Nacque a Schledtstadt l'11 novembre 1491, entrò nell'ordine dei domenicani nel 1506 e, nel gennaio 1517, nell'università di Heidelberg, dove studiò le nuove opere degli umanisti. Ottenne la laurea di teologia e divenne maestro di arti liberali; poi fu ordinato sacerdote. Spiegò la Sacra Scrittura ai suoi più giovani confratelli, ma al tempo stesso s'interessò vivamente degli scritti di Lutero. La disputa di Lutero davanti al capitolo degli agostiniani in Heidelberg, riguardante i punti capitali della sua dottrina, convinse il B. a seguire Lutero (1518), e sin dal 1520 incominciò a predicare secondo lo spirito di lui. Il 29 aprile fu legalmente prosciolto dai voti pronunziati troppo presto e forzatamente, ed entrò quale chierico secolare al servizio della corte palatina. Nel 1522 ottenne da Sickingen la parrocchia di Landstuhl, dove sposò, anche prima di Lutero, una ex-monaca, dalla quale ebbe tredici figli; morta la prima moglie, sposò una vedova di tre mariti, che gli diede ancora tre figli. Sempre nello stesso anno predicò a Weissenburg in Alsazia; si recò a Strasburgo nel 1523, e, lottando a fondo contro la chiesa, ottenne la vittoria delle nuove dottrine e del nuovo ordinamento. Fu l'anima della Riforma di Strasburgo, donde esercitò larghissima influenza anche per le sue relazioni personali con uomini di Chiesa e di Stato. Dopo Lutero e Melantone, il B. può dirsi il più importante fra i novatori tedeschi: soprattutto la Germania meridionale si trovava quasi tutta sotto la sua guida. Unico tra i riformatori germanici, pensò a introdurre a Strasburgo la disciplina ecclesiastica, senza tuttavia incontrare il favore dei cittadini. Verso i fanatici strasburgesi egli mostrò maggiore fermezza di Capitone, e ciò non tanto per ragioni teologiche, quanto per motivi pratici. Similmente si spiega come fosse proprio il B. a determinare Lutero e Melantone ad accordare a Filippo d'Assia il permesso del doppio matrimonio. La stessa mancanza di fermezza teologica lo conduceva a sempre nuovi compromessi con Lutero, sebbene nel suo intimo egli si sentisse zwingliano riguardo alla dottrina dell'eucarestia. Tanto Lutero quanto gli Svizzeri lo stimarono falso. In modo speciale i cattolici ebbero occasione di sperimentare questa sua doppiezza. Mentre egli infatti cercava attivamente di distruggere la religione cattolica dovunque gli fosse possibile, cominciò, nel 1534, a pubblicare scritti conciliativi sotto pseudonimo. Avendo combattuto vivamente l'Interim di Augusta (1547), il B. dovette abbandonare Strasburgo nel 1549; si recò in Inghilterra, dove, per mezzo dell'arcivescovo Cranmer, ottenne una cattedra a Cambridge. Ivi morì il 28 febbraio 1551.
Bibl.: I.W. Baum, Capito und B., Elberfeld 1860; Wittmann, in Kirchenlexikon, II, 1627; Erichson, M.B., Strasburgo 1891; R. Paulus, Strassburger Reformatoren, Friburgo i B. 1895; Grünberg, in Realencyclop. für protest. Theol. u. Kirche, III, 603; Klingenberg, Verhältniss Calvin's zu B., Elberfeld 1912; Anrich, M.B., Strasburgo 1914; Pauck, Das Reich Gottes auf Erden. Eine Untersuchung zu Butzers "De regno Christi", ecc., Berlino e Lipsia 1928.