deflatore del PIL
del PIL Rapporto tra PIL nominale, cioè espresso ai prezzi correnti, e PIL reale, cioè a prezzi costanti, ovvero ai prezzi di un anno assunto come base. Definendo yit la quantità del bene o del servizio i-esimo che entra a far parte del PIL nell’anno t, con pit il prezzo dello stesso bene o servizio nello stesso anno t e pi0 il prezzo, sempre dello stesso bene o servizio, nell’anno 0, il d. del PIL è esprimibile come
Il d. del PIL è un numero indice dei prezzi, ma diverso dall’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC). La prima differenza sta nel fatto che non tutti i beni e i servizi registrati nel PIL entrano a far parte del paniere dei consumi delle famiglie, o vi entrano in proporzioni diverse da quelle con cui entrano nel PIL. Inoltre, i consumi contengono anche beni importati, che quindi non sono prodotti all’interno del Paese e non sono registrati nel PIL. Quando i prezzi dei beni importati variano in modo molto differente rispetto ai prezzi interni, d. del PIL e IPC divergono. Inoltre, l’IPC non tiene conto della variazione dei prezzi dei beni-capitali, di cui invece tiene conto il deflatore. La seconda differenza è che nel d. del PIL la ponderazione viene fatta utilizzando le quantità correnti e non le quantità dell’anno base, come nell’IPC. Il d. è un indice dei prezzi di Paasche (➔ Paasche, indice di), che prende pienamente in considerazione l’effetto di sostituzione tra beni e/o servizi dovuto alla variazione dei prezzi relativi.