DE LANDSHEERE, Gilbert Léopold
Pedagogista belga d'indirizzo sperimentale, nato a Liegi il 4 giugno 1921. Dopo gli studi filosofici e pedagogici, ha insegnato per un quindicennio nelle scuole normali. Dal 1959 ha iniziato un'intensa attività di studi e ricerche all'estero, soprattutto nelle due Americhe e in Africa (nello Zaire, nel Katanga, nella Costa d'Avorio, in Algeria). È stato visiting professor in molte università americane, europee, dell'Africa del Nord e dell'Asia. Ha insegnato pedagogia sperimentale all'università di Liegi, nell'Istituto di psicologia e di scienze dell'educazione di cui è ora professore emerito e direttore onorario.
Per le molteplici relazioni di studio e di lavoro, De L. è stato membro di parecchie missioni e progetti (UNESCO, OCSE, OMS, CEE) ed è stato designato a ruoli direttivi e di presidenza di commissioni in numerosi organismi internazionali, soprattutto dell'IIPE (Institut International pour la Planification de l'Education), dell'IEA (International Association for the Evaluation of the Educational Achievement), della Fondation Européenne de la Culture, della ICO (International Curriculum Organization), oltre che dell'Académie Internationale des sciences de l'Éducation, dell'Institut National de Recherche Pédagogique en France, della Fondazione universitaria del Belgio, della Fondazione Re Baldovino, dell'Academia Europaea. È anche fellow dell'American Philosophy of Education Society e della J. Dewey Society. È insignito di alte onorificenze belghe e francesi e del premio mondiale dell'Educazione José Vasconcelos.
De L. è membro dei comitati di direzione o di redazione di molte riviste internazionali. Ha pubblicato una ventina di volumi e oltre 200 articoli. Parecchi suoi lavori sono tradotti in italiano.
Il principale interesse di De L. è rivolto alla ricerca pedagogica sperimentale. In tale campo egli continua in maniera originale e aggiornata gli studi avviati nel suo paese da R. Buyse, sulla pedagogia ''quantitativa'', per cercare di sottrarre la teoria e la prassi pedagogiche all'approssimazione e all'arbitrio, riconducendole sotto il controllo di concetti e procedure scientifiche. Egli muove dall'osservazione oggettiva dei comportamenti degli insegnanti, propone strumenti per la loro classificazione e giudizio, e cerca di razionalizzare i processi d'insegnamento, sia orientandoli al conseguimento di più chiari obiettivi, sia suggerendo i metodi per un accertamento tempestivo e continuo dei risultati conseguiti o non conseguiti. Sono da considerare nel primo quadro i lavori Comment les maîtres enseignent: analyse des intéractions verbales en classe, in coll. con E. Bayer (1969; 19753; trad. it., 1979) e Les comportements non verbaux de l'enseignant, in coll. con A. Delchambre (1979; trad. it., 1971); nel secondo quadro, i lavori Construire des échelles d'évaluation descriptives, in coll. con R. De Bal e J. Paquay-Beckers (1976; trad. it., 1985); e Définir les objectifs de l'éducation, in coll. con la figlia Viviane (1975; 19825; trad. it., 1977) dove sottopone a esame critico le varie proposte di tassonomie educative (per cui v. bloom, b. s., in questa Appendice).
Grazie a queste ricerche De L. ha potuto impostare e dirigere l'opera di validi collaboratori e studenti nel suo istituto di Liegi, e produrre in Europa un'ingente massa di ricerche critiche quale fino allora si era prodotta solo oltre Atlantico. Egli ha potuto così contribuire a delineare il cammino, in Towards a science of teaching (1973), a effettuare una rassegna di ciò che si è fatto nella Review of Research in Education, 3 (1975), e a progettare una migliore preparazione dei docenti in La formation des enseignants demain (1976; trad. it., 1978). Ha fornito un quadro completo di una nuova concezione scientifica dell'educazione in Introduction à la recherche en éducation (1972; trad. it., 1977) e nel più rapido La recherche expérimentale en éducation (1982; trad. it., 1985); ne ha dato infine un ampio quadro storico in La recherche en éducation dans le monde (1986; trad. it., 1988), che fornisce anche la dimensione comparativa, alla quale De L. ha prestato non poca attenzione.
In particolare, De L. ha contribuito alla nascita in Europa della docimologia (v. in questa Appendice) come in Le test de closure, mesure de la lisibilité et de la compréhension (1972), e in Evaluation continue et examens; précis de docimologie (19805; trad. it., 1973); un quadro completo è in Dictionnaire de l'évaluation et de la recherche en éducation (1979). Lo scopo è quello di rendere la pratica scolastica più giusta e rispettosa delle caratteristiche individuali, favorendo una valutazione non tanto terminale e consuntiva con scopi selettivi, quanto orientativa e formativa con scopi integrativi.