ASSANTI, Damiano
Nacque il 9 luglio 1809 da Francesco e Maddalena Rodio a Catanzaro, dove la famiglia, di Squillace, imparentata con Florestano e Guglielino Pepe, si era rifugiata per sfuggire alle persecuzioni delle bande del card. Ruffo. Da Squillace, dove la famiglia era ritomata, col fratello maggiore Cosmo si recò a Napoli, presso gli zii Pepe, per completare gli studi; ebbe occasione allora di legarsi d'amicizia con Carlo e con Alessandro Poerio. Nel 1835 l'A., divenne guardia d'onore del re delle Due Sicilie.
Avverso al regime borbonico, l'A. - che già era stato coinvolto dalla polizia nella cosiddetta "congiura del monaco"e rilasciato per mancanza di prove - dopo il moto di Cosenza fu arrestato (17 marzo 1844) col fratello Cosmo, C. Poerio e altri, e imprìgionato in Castel S. Elmo a Napoli fino al 15 sett. 1845, Dopo la rivolta di Reggio Calabria (3 sett. 1847), riuscì a sfuggire alla polizia raggiungendo a Parigi lo zio G. Pepe.
Nel 1848, concessa da Ferdinando Il la costituzione, l'A. rimpatriò; capìtano, il 12 aprile, dei volontari napoletani, fu poco dopo nominato commissario civile della spedizione che comandava appunto G. Pepe. Con questo partecipò alla campagna di Lombardia; lo seguì poi nella difesa di Venezia, segnalandosì e ricevendo due promozioni, Caduta la città, si imbarcò sul piroscafo francese "Pluton " e con lo zio per Corfù, Malta e Genova raggiunse Torino. Rìnviato a giudizio per un duello con l'avvocato veneziano G. Soler, che aveva espresso offensive rìserve sul comportamento dei volontarì napoletani e del Manin, l'A. emigrò a Parigi. Più tardi, nel 1852, si stabiliva a Nizza.
Nel 1860 prese parte alla spedizione deì Mille. Come colonnello nella 16a divisione, si segnalò a Mìlazzo, e nella battaglia del Voltumo si meritò l'ordine militare di Savoia. Entrò poi nell'esercito regolare, ricoprendo vari incarichì, e a domanda fu collocato a riposo come maggior generale nel 1872. Nel 1862 era stato prefetto di Bari. Eletto deputato per la Destra nei collegi prima di Chiaravalle e poi di Pozzuoli, dall'VIII alla XI legislatura, fu nominato senatore nel 1873.
Morì a Roma il 27 febbr. 1894.
Bibl.: G. Pepe, Histoire des révolutions et des guerres d'italie en 1847,48 et 49, Bruxelles 1850, p. 420; C. Pecorini Manzoni, Parole... in memoria del generale D. A.,Catanzaro 1894; M. Arnari, Carteggio,a cura di A. D'Ancona, Torino 1896, II,p. 17 nota; M. Mazziotti, La reazione borbonica nel regno di Napoli: episodi dal 1849 al 1860, Roma-Milano 1912, pp. 25, 296, 315, 330,346, 385; G. Garibaldi, Le memorie nella redazione definitiva del 1872, Bologna 1932, pp. 480 s.; Id., I Mille,Bologna 1933, p. 256; M. Monti, La difesa di Venezia nel 1848-49 e G. Pepe,Roma 1933, pp. 4 s., 39 s., 126, 128, 133, 183, 189 ss., 198, 200, 204, 233, 251, 254 ss.; G. La Cecilia, Memorie storico-Politiche, a cura di R. Moscati, Milano 1946, p. 531; P. Alatri, La Calabria nel Risorgimento, Roma 19.55, p. 32; G. Reisoli, La campagna delr860, in Garibaldi condottiero,Roma 1957, pp. 252, 273 s.; M. Ciravegna, L'emigrazione politica a Genova....in L'emigrazione Politica in Genova e Liguria dal 1848 al 1857, III, Modena 1957, p. 493; F. Bartoccini, Il Murattismo, Milano 1959, pp. 36 ss., 41, 47, 160; Diz. del Risorgimento naz.,II, p. 123.