CURETI (Κουρῆτες)
Divinità cretesi al seguito di Rhea e di Zeus. Si confondono presto con i Coribanti che, invece, erano al seguito di Cibele e di Attis, con i Dattili, i Cabirî ed altri genî simili (Paus., v, 7, 6). Danzavano armati percuotendo lo scudo con la spada, danze ricordate anche da Omero (Il., xvi, 617; xviii, 591) che, però, non nomina i Cureti. A Creta si attribuivano loro tutte le qualità dei buoni geni tutelari, come la invenzione della pastorizia, della caccia e di tutte quelle cose che avevano facilitato all'uomo la lotta per l'esistenza. I C. furono anche custodi di Zeus infante, affidato loro da Rhea quando lo sottrasse alla voracità del padre Crono, ed intorno alla sua culla essi danzavano armati secondo il loro rito, coprendo col frastuono delle armi i vagiti del fanciullo. E nelle raffigurazioni del mito di Zeus infante che più facilmente si possono distinguere i C., il cui tipo, del resto, non è diverso da quello dei Coribanti. Molto spesso essi sono rappresentati vestiti di corta tunica allacciata sulla spalla sinistra e di un mantello svolazzante dietro le spalle, armati di spada, scudo rotondo od ovale ed elmo a calotta, raramente chiomato (rilievo da Villa Albani, altro al Vaticano, acroteri). Evoluzioni posteriori del tipo mostrano i C. nudi, col mantelletto sulle spalle, oppure vestiti di lorica. Una loro raffigurazione era scolpita, secondo Pausania (viii, 37, 6) anche nel tempio di Despoina ad Acacesio (Arcadia); anche sulle monete di Creta, a lato di Britomarti (v.) che riceve Zeus infante, sono le figure dei C. (W. Wroth, Cat. of Greek Coins of Crete, Londra 1886, pp. 3, 15-16, t. i, 9); su quelle di Apamea essi appaiono a fianco di Rhea (v.) (Müller-Wieseler, 2, 3, 33).
Raffigurazioni principali. - Oltre quelle citate, per i C. armati, vestiti di corta tunica, con elmo chiomato: rilievo di Villa Albani a Roma: S. Reinach, Rép. Rel., iii, p. 136; rilievo nei Musei Vaticani: Cat. Magazzino, p. 213, n. 469; acroteri: Annali dell'Inst., 1852, t. S; C. nudi con mantelletto: rilievo del Museo Capitolino, Catal., t. 66, 3a, 4; moneta romana dell'Asia Minore: Arch. Anz., 1951, p. 446, fig. 11, oltre al mantelletto, hanno anche l'elmo chiomato: C. vestiti di lorica: lastra Campana, t. 1 e 2; rilievo marmoreo pubbl. in Arch. Zeitung, 1846, t. 38.
Bibl.: L. de Ronchaud, in Dict. Ant., s. v.; Immisch, in Roscher, II, 1890-94, s. v. Korybanten u. Kureten; Schwenn, in Pauly-Wissowa, XI, 1922, cc. 2202-09, s. v. Kureten.