CUBA (XII, p. 59; App. I, p. 491)
Popolazione (XII, p. 63; App. I, p. 491). - Il censimento del giugno 1943 ha rilevato una popolazione di 4.778.583 ab. (41,7 per kmq.), così suddivisa tra le varie provincie:
La popolazione delle città principali risultò la seguente: L'Avana, 673.376 ab.; Holguín, 171.997; Camagüey, 155.827; Santa Clara, 122.241; Santiago, 120.577; Sancti Spíritus, 104.578.
Condizioni economiche (XII, p. 61; App. I, p. 491). - Tutte le principali colture sono in ripresa; quella della canna da zucchero nel 1947 diede 56.772.000 q., prevedendosi per il 1948 un record di 58.768.000 q.; il corrispondente dato per il tabacco è 322.050 q. nel 1945-46. La produzione del caffè raggiunse nel 1946-47 i 768.478 q., ma dal 1946 ne è stata vietata l'esportazione. Patrimonio zootecnico nel 1945: bovini, 3.884.000; ovini, 144.400; caprini, 84.700; cavalli, 283.400; muli, 24.500; suini, 669.400. Nella produzione mineraria, la cromite e il manganese sono diventati più importanti dei minerali di ferro, prevalenti fino ad alcuni anni fa.
Commercio (XII, p. 62 e App. I, p. 491). - Tra il 1940 e il 1946 è fortemente aumentato tanto il valore delle importazioni (da 105,9 a 307,2 milioni di dollari), quanto quello delle esportazioni (da 147,7 a 475,8 milioni).
Finanze (XII, p. 64; App. I, p. 491). - Si riportano qui di seguito le cifre dei bilanci dal 1940 al 1946:
Al 31 dicembre 1946 il debito pubblico ammontava a 77,2 milioni (di cui circa 70 di consolidato) e quello estero a 89,9 milioni. Le forti eccedenze delle esportazioni del periodo bellico e del dopoguerra hanno consentito l'aumento delle disponibilità in oro e dollari da 25 milioni di pesos nel dicembre 1939 a ben 873 milioni nell'aprile 1948, di cui 279 costituiti da oro. La parità aurea del peso comunicata al Fondo monetario internazionale (al quale la repubblica partecipa con una quota di 50 milioni di dollari) è quella medesima del dollaro di gr. 0,8886713 di fino. Non esiste controllo dei cambî. Sulle rimesse di valuta all'estero il governo preleva un'imposta che dal 1945 è stabile sull'aliquota del 2%. Al 30 aprile 1948 la circolazione, composta delle vecchie monete metalliche espresse in pesos, di certificati di deposito di argento emessi in base a una legge del 1933 e di dollari degli Stati Uniti, che hanno pieno potere liberatorio nel paese, ammontava a 532 milioni; alla stessa data i depositi presso le banche commerciali ascendevano a 574 milioni, di cui 475 a vista. Non esiste una banca di emissione.
Storia (XII, p. 65; App. I, p. 491). - Mariano Miguel Gómez venne sostituito dal vicepresidente Federico Laredo Bru, che concesse un'amnistia, permettendo il ritorno degli esuli (ma l'ex-presidente Gerardo Machado morì a Miami il 28 marzo 1938), mentre si aggravava il problema dei rifugiati politici e razziali: a molti di questi venne vietato lo sbarco. Il vasto piano di riforme in tutti i campi, delineato nel "piano triennale" del luglio 1937 venne deferito all'Assemblea costituente, di cui da molte parti si chiedeva la convocazione. Le elezioni, se diedero al governo una maggioranza inferiore al previsto, si svolsero con regolarità che accrebbe il prestigio di F. Batista. Presieduta dal diretto avversario di questi, R. Grau San Martín, l'assemblea approvò nel 1940 la nuova costituzione.
Essa proclama la piena sovranità del popolo cubano; attribuisce il potere esecutivo al presidente, non rieleggibile; egli nomina i ministri, responsabili di fronte al Congresso. Questo si compone di un Senato di 54 membri (6 per provincia) e di una Cámara de representantes (uno per ogni 35.000 ab.), con rinnovazioni parziali ogni due anni. Le disposizioni di carattere sociale riguardano: l'uguaglianza di diritti tra Bianchi e Negri e di rimunerazione tra uomini e donne; i salarî minimi, un mese di vacanze pagate, la settimana di 44 ore, l'assicurazione contro la disoccupazione ecc.
Eletto presidente, dal 10 ottobre 1940, F. Batista dovette dare posti a varî gruppi che lo appoggiavano, lottare contro alti capi militari, affrontare una difficile situazione finanziaria aggravata dalla lunga resistenza del parlamento ai nuovi tributi e dalla difficoltà di collocare a prezzi vantaggiosi lo zucchero (per valore, circa il 70% delle esportazioni) negli Stati Uniti e (per la deficienza di navi) di importare i prodotti, anche alimentari, più necessarî. Queste difficoltà crebbero ancora durante il corso della seconda Guerra mondiale, nonostante le concessioni di prestiti per lavori pubblici e l'esecuzione di importanti opere militari da parte degli Stati Uniti; e, con l'aumento del costo della vita, contribuirono a determinare il corso della politica interna.
Agli Stati Uniti, e alla "solidarietà continentale", Cuba, che ospitò all'Avana la II conferenza interamericana di ministri degli Esteri (luglio 1940), diede tutto il suo appoggio: dichiarando guerra al Giappone, alla Germania e all'Italia già il 9 e 12 dicembre 1941, rompendo le relazioni diplomatiche con il governo francese di Vichy (novembre 1942), concludendo accordi militari con gli stessi Stati Uniti (settembre 1942 e febbraio 1943) per la costruzione di basi aeronavali (oltre quella di Guantánamo) e col Messico (ottobre 1942) per la campagna contro i sommergibili tedeschi; e intensificando l'azione contro la propaganda delle concezioni totalitarie dello stato, già iniziata nel 1940, e contro l'attività di agenti tedeschi e spagnoli (espulsione del console G. Riestra e dell'addetto commerciale Fr. Álvarez García, 1941; del conte C. de Bailén, 1942). Nell'ottobre 1942 Cuba, prima tra le repubbliche latino-americane, stabilì rapporti diplomatici con l'Unione Sovietica; fu tra i firmatarî della Dichiarazione originale delle Nazioni Unite, il 1° gennaio 1943, e nel febbraio concluse un trattato di amicizia con la Cina.
Le elezioni parlamentari del marzo 1942 diedero ancora la maggioranza al governo; ma nei preparativi per l'elezione presidenziale, nonostante entrassero nel ministero partiti già di opposizione (tra cui i comunisti), non essendo rieleggibile il Batista, si delinearono contrasti; riuscì eletto, il 1° giugno 1944, il Grau.
Assunto il potere il 10 ottobre, mentre il Batista si allontanava per un "viaggio di diporto", il nuovo presidente presentò un programma di riforme: sociali, creando un Ministero del lavoro ma restringendo l'azione sindacale ai rapporti di lavoro; agricole, per la diversificazione delle colture; tributarie e di severo controllo, nell'amministrazione. Nel settembre, visitando gli Stati Uniti, aveva dato assicurazioni circa la politica estera; ma le elezioni al Congresso non gli erano state favorevoli. Così nel novembre, dovette fronteggiare l'ostilità dell'esercito e della polizia, procedendo a una dura "epurazione"; per tutto l'anno successivo si resse tra cospirazioni, delitti politici e crisi ministeriali, per l'appoggio del Partito socialista popular (comunista) e degli studenti, uniti nel reclamare la rottura con la Spagna e il riconoscimento del governo spagnolo repubblicano in esilio. Invece, vennero "scongelati" (aprile 1945) i crediti spagnoli. Ma il Grau ottenne dagli Stati Uniti migliori prezzi per lo zucchero, mentre una terribile siccità aggravò ancora le condizioni dell'agricoltura e dei lavoratori (si dovette razionare lo zucchero e sospendere l'esportazione del caffè) e cercò di opporsi all'eccessivo nazionalismo che mirava a imporre restrizioni sempre più gravose a tecnici e capitali stranieri. Il Governo si rafforzò nelle elezioni suppletive e in quelle amministrative del 1946; le condizioni economiche si mantennero difficili, per l'uragano che il 7 ottobre devastò la parte occidentale dell'isola. Nel gennaio le forze nordamericane evacuarono la base di San Julián e nel maggio altre, tra cui l'aeroporto di S. Antonio de los Baños, costato 20 milioni di dollari.
Cuba, considerando eccessivamente dure le condizioni del trattato di pace con l'Italia, ne stipulò uno separato, approvato dalla Assemblea costituente italiana il 21 novembre 1947.
Le elezioni del 1° giugno 1948 hanno portato alla presidenza il candidato dei partiti Repubblicano e Auténtico, Carlos Prío Socarrás (nato il 14 luglio 1903).