CRISTIANO V re di Danimarca e di Norvegia
Nato il 15 aprile 1646, da Federico III e da Sofia Amalia di Brunswick-Lüneburg, ebbe un'istruzione molto accurata, completata da un lungo viaggio di studî all'estero. Da suo padre, fondatore del regime assoluto in Danimarca, gli fu inculcata la teoria dell'autocrazia, che decise poi il suo atteggiamento politico. Convinto dell'origine divina del potere reale e anche pienamente cosciente delle sue responsabilità, egli assunse nel 1670 il governo. Ma presto fu palese che egli non era capace di poter a lungo dirigere da sé lo stato: onde per certi periodi si lasciò dominare da volontà più forti della sua, come quella della madre e dell'abile ministro Peder Griffenfelt. Ma d'altra parte la coscienza ch'egli aveva della sua debolezza lo rendeva diffidente verso gli altri, e impedì ai consiglieri di togliere al re ogni partecipazione al governo: e così durante il suo regno mancò alla Danimarca una forte guida.
L'idea che dirigeva la politica di C. era di riconquistare dalla Svezia le provincie perdute dai suoi predecessori e di togliere al ducato di Holstein-Gottorp la sua indipendenza, rendendo più sicura la frontiera meridionale della Danimarca. Sotto l'influenza del Griffenfelt, C. seguì per un certo tempo una politica amichevole verso la Svezia; ma, dopo aver licenziato questo ministro, egli condusse una grande guerra contro la Svezia negli anni 1675-1679, per quanto senza alcun profitto. Poco successo C. ritrasse dalla sua politica verso il ducato di Holstein, anche qui ostacolato dalla Svezia. Durante i suoi ultimi anni prese parte molto attiva all'organizzazione d'una poderosa alleanza contro Carlo XII, ma egli morì, il 25 agosto 1699, prima che si fossero potuti realizzare i piani d'attacco. Anche nella politica interna C. seguì le tradizioni di suo padre; così allontanò da qualunque partecipazione al governo del regno la vecchia aristocrazia danese e creò una nuova aristocrazia di Corte.