CRISI (dal gr. κρίσις "giudizio, decisione")
Questo termine viene differentemente usato in medicina per esprimere repentine modificazioni d'uno stato morboso, talora utili, talora nocive. Così esso significa la risoluzione della polmonite e, in senso più generico, la rapida caduta della temperatura in questa e in altre malattie infettive, e si contrappone al termine lisi (da λύω "sciolgo") che significa invece caduta lenta e graduale della febbre (tifo). In altri casi il termine crisi viene utilizzato per esprimere esacerbazione improvvisa di fenomeni morbosi e così si parla di crisi gastriche e laringee nella tabe dorsale, di crisi epilettiche, di crisi nervose, di crisi dolorose, di crisi ipertensive, di crisi anafilattica o emoclasica. Nella medicina pratica in tutti i tempi s'è parlato di crisi risolutive, nel senso sopra indicato. Anticamente esse avevano grande importanza teoretica (dottrina della crisi). Anche oggi il meccanismo intimo della crisi è per molte di esse mal conosciuto. Vi sono crisi che di riflesso ne provocano altre, così l'accesso anginoso termina con un'altra crisi, la crisi poliurica con emissione d'abbondante urina di color chiaro e di basso peso specifico. La crisi poliurica accompagna la fine di molte malattie infettive, spesso le preannuncia, ed è segno prognostico favorevole.