COSTANTINI, Matteo, detto Sciabolone
Figlio primogenito di Giuseppe seguì dapprima il padre nella lotta contro i Francesi e poi capitanò altre bande per proprio conto, distinguendosi particolarmente alla difesa di Civitella del Tronto nel 1806. Dopo la restaurazione il C., che si era reso benemerito della causa della legittimità, fu pensionato dal governo pontificio. Ma nel 1831, avendo partecipato alla sollevazione del Piceno, fu privato della pensione. Quell'anno, durante il breve periodo del regime di libertà, fu in Ascoli capitano della Guardia nazionale. Nel 1833 il C., ormai passato al partito liberale, fu designato per condurre una delle guerrille mazziniane, che avrebbero dovuto concorrere al movimento insurrezionale predisposto per l'agosto di quell'anno, e che invece, non poterono scendere in campo. Tredici anni dopo, capitanò la guardia civica di Ascoli istituita da Pio IX (1847), e più tardi, dopo aver ricevuto in dono una sciabola da Garibaldi, difese la Repubblica romana contro le bande di contadini organizzate dal nemico. Il governo pontificio, tornato al potere, lo chiuse in carcere a Ripatransone e ivi il C. morì poco dopo (1849).
Bibl.: D. Spadoni, Un episodio della Giovine Italia. Le guerrille delle Marche nel 1833, in Il risorgimento italiano, I (1908), p. 621 segg.