CORTADA i SALA, Joan
Scrittore catalano, nato a Barcellona il 21 marzo 1805 e morto a Sant Gervasi de Cassoles il 9 luglio 1868. Abbandonò la carriera giudiziaria che aveva intrapreso con onore (1828-40), per darsi agli studî letterarî. Ingegno fecondo, scrittore facile e garbato, abile divulgatore, s'acquistò larga rinomanza come giornalista e come autore di romanzi storici di tipo scottiano (Tancredo en Asia, 1833-34; Los herederos de San Gumí, 1835; Lorenzo, 1837; Las revueltas de Cataluña ó el Bastardo de Entensa, 1838; El Templario y .a villana, 1840; ecc.).
Per la sua collezione El Mundo, dove tradusse le più note opere storiche che su ogni nazione s'erano scritte all'estero, egli compilò una Historia de Portugal (Barcellona 1844) e una Historia de España (Barcellona 1841). Volse in castigliano il canto VII della Gerusalemme liberata (1827, ined.), l'Ettore Fieramosca del D'Azeglio (Barcellona 1835) e la Ildegonda del Grossi (ined.). Il C. fu soprattutto un educatore: per ciò egli deve annoverarsi tra i formatori dello spirito catalano moderno. Certo quando pubblicò La Noya fugitiva, romans escrit en dialecte milanés y en octavas reals per Tomás Grossi y traduhit en lo mateix metro y en dialecte catalá (Barcellona 1834), non intui l'efficacia estetica cui poteva assurgere l'idioma regionale; ma come vide fiorire i nuovi poeti che cantavano in catalano le glorie di Catalogna, egli fu con loro e in Cataluña y los Catalanes (1860) affermò i diritti della sua regione entro la nazione, e per la prima volta affacciò, con tendenze federative, la questione catalana.
Bibl.: G. Vidal y Valenciano, Joan Cortada. Su vida, sus obras, Barcellona 1872.