conservatorismo compassionevole
conservatorismo compassionévole locuz. sost. m. – Espressione nata negli Stati Uniti tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta del 20° sec. all’interno della riflessione sviluppatasi nel Partito repubblicano sui temi del welfare. Definita per la prima volta nel 1977 da un teorico della politica, D. Wead, e adottata negli anni successivi per indicare il nuovo approccio del Partito alle questioni sociali, cercava di attenuare l’immagine di indifferenza ai problemi della povertà e della marginalità, da lungo tempo caratteristica del Partito repubblicano, senza rinunciare al suo tradizionale orientamento a favore del mondo degli affari e a un’opzione ideale fortemente individualista e antistatalista. Il c. c. ha assunto il carattere di una dottrina verso la fine degli anni Novanta con le opere di M. Olasky (Renewing american compassion: how compassion for the needy can turn ordinary citizens into heroes, 1996; The american leadership tradition: moral vision from Washington to Clinton,1999) e con gli interventi di M. Magnet, i quali teorizzavano un approccio radicalmente liberista alla gestione del welfare, che doveva essere affidato in misura prevalente all’iniziativa dei singoli e a fornitori privati, in un sistema di contratti relativamente poco regolamentato e basato su logiche di mercato. In questo contesto ogni azione dello Stato che eccedeva la garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica veniva vista con sospetto, come un’intrusione nella libertà individuale e, soprattutto, come un indebolimento della capacità dei cittadini di essere responsabili di se stessi e artefici del proprio successo. La proposta di assegnare all’intervento diretto dello Stato solo un ruolo residuale di tutela sociale si collocava nel contesto di una offerta pubblica di servizi già sensibilmente inferiore a quella di molti paesi europei e configurava in modo esplicito i confini del diritto di cittadinanza. Questo approccio è stato soltanto molto parzialmente messo in pratica nel corso della presidenza del repubblicano G. Bush (1989-1993), ma ha condizionato l’iniziativa del suo successore, il democratico B. Clinton (1993-2001), che si è trovato a governare con una maggioranza del congresso repubblicana, e divenne la base della piattaforma elettorale e dell’azione di governo di G.W. Bush, presidente dal 2001 al 2009. In questi anni i tagli alle spese sociali del governo federale sono sembrati mettere in pratica i dettami del c. c., hanno aumentato certamente le diseguaglianze, senza migliorare però i conti pubblici e senza riuscire a promuovere efficaci interventi sostitutivi da parte del mercato o una maggiore autosufficienza dei cittadini. Nonostante la mancanza di conferme sulla sua capacità di raggiungere gli obiettivi dichiarati, il c. c. ha continuato a presentare una certa capacità di attrazione anche per i partiti conservatori europei, in partic. per i conservatori britannici arrivavati al governo nel maggio 2010.