CONGIUNTIVITE
. È l'infiammazione della congiuntiva e può ritenersi generalmente di natura infettiva. Numerosi germi si trovano nella congiuntiva come innocui parassiti. Solo se dotati di grande attività, o perché la congiuntiva, per cause irritanti esterne, o per stati generali debilitanti è in condizioni d'inferiorità, esercitano la loro azione specifica. La causa irritante (freddo, fumo, polvere, calore) può essere così il primum movens, ma il vero processo flogistico è di natura infettiva. Si dànno però casi di congiuntivite da causa meccanica dove è esclusa l'infezione. Tale, p. es., l'oftalmia da neve, che colpisce spesso chi si espone a lungo su estese superficie coperte di neve; la congiuntivite per l'azione irritante dei vapori d'acido osmico, di sali bromici e di ammonio, di crisarobina; per l'azione di sostanze irritanti, quali ipecacuana, tabacco, ricino ecc.
Se ne distinguono così clinicamente diverse specie:
Congiuntivite semplice o catarrale. - È caratterizzata da iperemia, per cui il rovescio delle palpebre e la superficie oculare appaiono arrossati, e da secrezione catarrale, che si presenta come un umore torbidiccio, in parte coagulato in piccoli cenci grigiastri, raccolti nelle pliche dei fornici, che appiccica le ciglia fra loro durante il sonno. Subiettivamente senso di calore, bruciore, molestia come se vi fossero corpi estranei nell'occhio, pesantezza, fastidio della luce (fotofobia). Il decorso può essere acuto o cronico, mite o grave. Nell'ultimo caso può prendere i caratteri della forma purulenta. Si manifesta in tutte le età, ma più spesso nei bambini. E sostenuta da varie specie di microrganismi, fra cui i più comuni sono: il diplococco lanceolare (pneumococco), il diplobacillo di Morax-Axenfeld, il bacillo di Koch-Weeks. Si cura con collirî per lo più leggieri, come, p. es., quallo di solfato di zinco (1 : 1000); e solo nelle forme acute, quasi purulente, quello di nitrato d'argento (0,5 : 100).
Congiuntivite blenorragica (v. oftalmoblenorrea).
Congiuntivite difterica. - È una forma gravissima; è determinata, come per la difterite (v.) delle fauci, dal bacillo del Löffler; caratterizzata da forte gonfiore e da formazione di pseudomembrane sulla congiuntiva. La diagnosi è confermata dall'esame batteriologico. La cura è sintomatica (detersiva) locale, e sieroterapica generale.
Congiuntivite follicolare. - È una forma mite, ma spesso ostinata, in persone giovani, linfatiche; è caratterizzata da lieve iperemia e da gonfiore della congiuntiva dei fornici, sollevati da noduletti (follicoli) sottoepiteliali, semitrasparenti. Là nella maggior parte dei casi lievi sintomi subiettivi, spesso si aggrava alla sera e si associa a emeralopia. Sembra favorita dagli stati di cattiva nutrizione e di debilitamento; e potendo questi stati essere comuni a intere classi di persone si considerò spesso la malattia come contagiosa o epidemica. La cura è locale, sintomatica; generale, ricostituente.
Congiuntivite primaverile. - Colpisce persone giovani, non bene sviluppate, con vegetazioni adenoidi; si aggrava in primavera. E caratterizzata da piccole vegetazioni epiteliali sui tarsi e sul margine della cornea, di colorito roseo pallido, lucenti. Richiede più che altro cure generali e fra queste sembrano utili le opoterapiche e le climatiche.
Congiuntivite flittenulare. - È caratterizzata da piccoli focolai infiammatorî in forma di noduli superficiali, i cui elementi, per difetto di nutrizione, cadono in sfacelo e si fluidificano. In questo stadio i noduli si sono trasformati in vescicole (flittene) e allora l'epitelio sovrapposto si necrotizza e si ha formazione d'una pseudoulcera che si ripara prestissimo. E quasi sempre associata a una forma analoga corneale. La malattia su uno o su entrambi i territorî, perché colpisce per lo più bambini linfatici, si chiama anche oftalmia linfatica o scrofolosa. Si cura con i comuni collirî e con la pomata gialla. Se non si usano preparati iodici, e non v'è forte irritazione, tornano utili le polverizzazioni di calomelano.
Congiuntivite granulosa o tracoma (v. tracoma).
Congiuntivite di Parinaud. - Rara, ricorda un po' per la forte proliferazione papillare, il tracoma, ma è a rapida insorgenza e determina ingorghi delle ghiandole preauricolari e sottomascellari. Alcuno la sospetta di natura tubercolare, anche trasmessa da contagio animale. Richiede cura sintomatica locale e cure generali.