Composite
Le comunissime piante dai capolini vistosi
Margherite, crisantemi, girasoli, fiordalisi, cardi e soffioni ma anche lattuga, cicoria e carciofi fanno parte della grande famiglia delle Composite. I loro fiori piccolissimi sono raggruppati insieme in un capolino che assomiglia a un unico grande fiore. In questo modo attirano l'attenzione degli insetti che trasportano il polline da una pianta all'altra. La maggior parte dei loro frutti porta il pappo, struttura formata da particolari appendici che, come ali, permettono loro di volare diffondendosi anche molto lontano
Raccogliamo una margherita e proviamo a riconoscerne i singoli componenti procedendo dall'esterno verso l'interno: sepali, petali, stami e pistilli. Sicuramente riconosceremo le foglioline verdi simili ai sepali e i petali bianchi, ma dove sono stami e pistilli? Ciò che pensiamo siano sepali e ciò che abitualmente chiamiamo i petali della margherita non sono né sepali né petali. Analogamente non è un fiore ciò che abitualmente chiamiamo il fiore della margherita; è piuttosto un capolino: tanti fiorellini piccolissimi raggruppati insieme in un'infiorescenza che assomiglia a un unico grande fiore. Tutte le piante che appartengono a questa famiglia, perciò, non portano mai sullo stelo un unico fiore ma un vero e proprio mazzetto di fiorellini piccolissimi raggruppati insieme. Dai fiori si sviluppano i frutti, anch'essi raggruppati insieme in infruttescenze. Ciascun frutto, detto achenio, è secco, di piccole dimensioni e, spesso, porta il pappo: piccole appendici a forma di peli, piume o squamette che, come delle ali, gli permettono di volare sotto l'azione del vento.
La margherita, il girasole, la camomilla, il tarassaco, il cardo, la stella alpina, la dalia, il crisantemo, ma anche il carciofo, la lattuga e la cicoria sono tutte Composite. La famiglia delle Composite comprende circa 20 mila specie, per lo più piante erbacee, ma anche arbustive e talvolta arboree. Diffuse in tutto il mondo soprattutto nelle regioni temperate fanno parte del gruppo più vasto delle Angiosperme, le piante superiori che producono i fiori.
Proviamo a osservare più attentamente i singoli fiori di una margherita, magari con l'aiuto di una lente di ingrandimento! Ci accorgeremo che quelli situati al centro del capolino sono tubulosi, ovvero i cinque petali che formano la corolla sono saldati insieme in un piccolo tubetto. Ora osserviamo, sempre con la lente di ingrandimento, i fiorellini situati all'esterno del capolino, detti ligulati: anche in questo caso i petali sono saldati insieme in un tubetto che si estende, però, verso l'esterno prolungandosi come una lingua, ciò che abitualmente chiamiamo petalo.
Ora proviamo a guardare più attentamente il capolino di un girasole, di un cardo o di un tarassaco! Ci accorgeremo che sono possibili diverse combinazioni. Alcuni capolini, come quello della margherita o del girasole, sono formati da due tipi di fiori, quelli tubulosi, situati al centro, detti anche fiori del disco, e quelli ligulati più esterni, detti fiori del raggio. Altri capolini, invece, sono formati solo da fiori tubulosi, come il cardo e il carciofo, mentre altri ancora solo da fiori ligulati, come il tarassaco e la cicoria. Ora che abbiamo sviluppato un occhio esperto, ogni volta che osserviamo un capolino, proviamo a riconoscere se è formato da fiori tubulosi e ligulati, solo tubulosi o solo ligulati.
Proviamo ad annotare quante volte in un prato o in un campo incolto incontriamo le Composite. Ci accorgeremo che sono piuttosto frequenti e diffuse, proprio perché si riproducono con molta efficacia. L'evoluzione di queste piante ha favorito lo sviluppo di alcuni caratteri vantaggiosi per generare nuove piantine. La prima strategia è il capolino vistoso che simula un vero e proprio fiore attraendo gli insetti impollinatori. Questi ultimi, passando da un capolino all'altro perché richiamati dal nettare, trasportano il polline. Di solito poggiano il loro corpo sul capolino di una pianta e si sporcano di polline che poi depositano su un'altra. Pensiamo ai vantaggi che hanno queste piante: un insetto invece di posarsi su un singolo fiore si posa sull'infiorescenza prelevando il polline da più fiori e trasportandolo contemporaneamente su più fiori di un'altra pianta!
In alcune Composite (margherite o girasoli), inoltre, i singoli fiori sono specializzati perché favoriscono l'impollinazione in modo diverso: quelli periferici più vistosi provvisti della ligula sono sterili e servono esclusivamente a richiamare gli insetti, quelli situati al centro, invece, poiché portano stami e pistilli, sono fertili e specializzati nel produrre i semi.
Passeggiando per i campi sicuramente incontriamo il tarassaco, una pianta erbacea con capolini gialli, nota come soffione. Chi di noi non ha mai soffiato ripetutamente sulla palla piumosa situata sul suo stelo fino a dissolverla? In questo modo disperdiamo gli acheni, i singoli frutti piccoli e leggeri raggruppati insieme in quell'infruttescenza simile a una palla piumosa. Generalmente basta una piccola brezza a disperdere i singoli frutti, trasportandoli lontano dalla pianta madre. Questo è possibile perché ciascun frutto è provvisto di un pappo peloso: un ciuffo di peli orientati in tutte le direzioni che, quando soffia il vento, volano come fossero ali. In questo modo, il tarassaco si diffonde così efficacemente da essere considerato una pianta infestante.
Comunissimi lungo i bordi delle strade o nei campi incolti sono anche i cardi, noti soprattutto per lo stelo e le foglie particolarmente spinose. Le spine di queste piante sono una difesa soprattutto dagli animali erbivori che non riescono a cibarsene. Anche i cardi sono infestanti perché crescono dappertutto diffondendo in modo molto efficiente i loro frutti provvisti di pappi piumosi.
Dalie, margherite, fiordalisi, gerbere e crisantemi comprendono numerose varietà, con capolini più o meno grandi, e sono ampiamente coltivate come ornamento in vaso o nei giardini. Altre Composite, più familiari di quanto pensiamo, sono comuni sulle tavole e accompagnano spesso i nostri pasti. Comprendono, infatti, alcune piante da orto come la cicoria e la lattuga o il carciofo. Quest'ultimo ha i fiori di un colore tra l'azzurro e il viola raccolti in un capolino vistoso. È coltivato esclusivamente per le infiorescenze immature, a tutti note come carciofi, di cui mangiamo le foglie particolarmente tenere che avvolgono la base carnosa dei capolini prima che fioriscano.
Anche il girasole è a tutti noto, soprattutto per i grandi capolini, per lo più inclinati perché sorretti da un peduncolo ricurvo. Il girasole può raggiungere anche i 3 m di altezza, mentre alcuni capolini arrivano al diametro di 30 cm. I fiori periferici ligulati hanno la ligula di colore giallo lunga anche 10 cm; i fiori interni sono tubulosi di un colore tra il giallo e il bruno. Il girasole, originario dell'America Centrale, è ampiamente coltivato sia come pianta ornamentale, sia per ricavarne olio perché i suoi frutti contengono semi oleosi utilizzati anche come mangime per gli uccelli.