colombi e tortore
Simboli della comunicazione e della pace
I colombi, oltre che come uccelli da cortile, vennero addomesticati dall'uomo anche come messaggeri. Le tortore dal collare, originarie dell'Estremo Oriente, sono note come animali ornamentali, da compagnia e da spettacolo, destinati spesso a comparire e scomparire sotto un cappello a cilindro. Invece, colombacci, colombelle e tortore europee figurano tra la selvaggina preferita dai cacciatori
L'ordine dei Columbiformi comprende numerose specie in tutto il mondo, soprattutto nella fascia tropicale. Quasi tutti i Columbiformi sono ottimi volatori e hanno uno spiccato senso dell'orientamento che li porta a ritrovare facilmente il loro territorio, anche se catturati e rilasciati in luoghi distanti centinaia di chilometri. Tutte le specie depongono due uova per covata e nutrono i piccoli con un liquido speciale (latte di piccione) prodotto dal gozzo. La maggior parte delle specie è granivora e frugivora, ovvero si nutre di semi e frutti, ma alcune mostrano una tendenza a diventare onnivore. È il caso del piccione selvatico che ha dato origine a numerosissime popolazioni di colombi semidomestici che vivono nelle città nutrendosi dei rifiuti dell'uomo. "Ratas con alas", ovvero "ratti con le ali", li chiamava uno scrittore spagnolo paragonandoli ai roditori che infestano le città. Tuttavia la presenza dei piccioni nei giardini pubblici e nelle piazze è amata da molte persone.
Alcuni Columbiformi hanno colonizzato isole dell'Oceano Indiano e del Pacifico, dando origine a specie particolari, come le colombe coronate della Nuova Guinea, le cui piume del capo formano un bellissimo diadema, o come il dodo dell'isola di Mauritius. Quest'ultimo, estinto alla fine del 17° secolo, era un grosso uccello, pesante e incapace di volare. Il suo nome deriva da una parola portoghese che significa goffo, stupido, perché si lasciava catturare facilmente dai marinai che facevano scalo nell'isola. Oggi, del dodo, rimane soltanto un becco al Museo di Londra, e qualche disegno lasciato da antichi viaggiatori.
Il piccione selvatico, detto anche colombo o colomba (Columba livia), da cui derivano le forme domestiche, nidificava principalmente su pareti rocciose. In seguito alla domesticazione molti individui impararono a nidificare su ruderi e sugli edifici urbani. Così ebbero origine gli stormi numerosi che oggi popolano il centro storico di Venezia, Milano, Roma e altre grandi città. Purtroppo, gli escrementi dei piccioni rappresentano un problema sia per l'igiene sia per la conservazione dei beni artistici, costringendo gli amministratori comunali a controllare il loro numero con campagne di sterilizzazione. Invece, il colombaccio (Columba palumbus) e la colombella (Columba oenas), sono specie selvatiche che vivono nei boschi e nei campi coltivati, dove vengono cacciati dall'uomo per la bontà delle loro carni.
Come racconta la Bibbia, la colomba annuncia a Noè la fine del diluvio tornando all'arca con un ramo di ulivo nel becco. Presente nel Nuovo Testamento come personificazione dello Spirito Santo è divenuta in tutto il mondo l'animale simbolo della pace.
Le straordinarie capacità di orientamento del piccione sono state sfruttate fin dai tempi degli antichi Egizi, per organizzare un efficiente servizio postale. I signori del Medioevo e del Rinascimento allevavano piccioni selezionati in base alle capacità di orientamento e poi li portavano in dono a persone con cui intendevano comunicare, ricevendone altri in cambio. Ovviamente, ciascun piccione conosceva una sola rotta, quella che conduceva alla colombaia dove era nato.
Diversamente dagli altri Columbiformi europei, la tortora (Streptopelia turtur) è un uccello migratore che nidifica in Europa e sverna in Africa. A partire dal secolo scorso, l'Europa è stata colonizzata da una specie asiatica, la tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto), abituata a frequentare i centri abitati. Le razze domestiche di quest'ultima, soprattutto gli esemplari albini (con le penne bianche), sono molto diffusi come animali da compagnia. A causa dell'intensità con cui si corteggiano, le tortore venivano considerate l'emblema dell'amore e regalate a signore e damigelle dai loro ammiratori.