collo
Regione anatomica delimitata in alto dai confini topografici della testa, in basso da quelli superiori del torace. La sua forma, grossolanamente cilindrica, presenta più o meno marcate, in rapporto al sesso, all’età, alla costituzione e allo stato di nutrizione, le protuberanze caratteristiche della cartilagine tiroide (pomo d’Adamo, nel maschio), della trachea e dei muscoli sternocleidomastoidei, che dalle apofisi mastoidi si portano in basso, convergendo sullo sterno. Deformazioni nettamente patologiche sono quelle del gozzo; del c. corto (sindrome di Klippel-Feil); del c. di Madelung (lipoma diffuso del collo); del c. proconsolare (tumefazione delle linfoghiandole laterocervicali); del torcicollo nelle varie forme (congenito, spastico, reumatico, ecc.) e di alcune affezioni della colonna vertebrale (fratture, lussazioni, tubercolosi, ecc.). Anatomicamente il c. si compone di più strati di muscoli, all’interno dei quali, in senso antero-posteriore, sono disposti il condotto aerifero con la tiroide, il canale alimentare (ipofaringe ed esofago cervicale), la colonna vertebrale; lateralmente e simmetricamente è situato il fascio nervovascolare del c. (vena giugulare, arteria carotide, nervo vago).
Le malformazioni congenite del c. comprendono le cisti e le fistole; il torcicollo; le cisti sierose o linfangiomi cistici; anomalie della colonna vertebrale, costa cervicale, vertebre (sindrome di Klippel-Feil); tumori (branchiomi). Le cisti, come le fistole, derivano dai primitivi abbozzi embrionali del c. (archi branchiali); istologicamente sono costituite da uno strato di connettivo fibroso rivestito di cellule epiteliali cilindriche ciliate o pavimentose, talora con peli e ghiandole sebacee. Si rendono evidenti dopo i dieci anni d’età come una tumefazione delle dimensioni di una noce, a sede mediana o laterale, seguita dall’apertura di un tramite fistoloso da cui geme una scarsa secrezione purulenta o sierosa. Gli aneurismi del c. hanno origine dalla carotide comune e dai suoi rami di biforcazione, oppure dalla succlavia, dalla giugulare (aneurismi arterovenosi giugulo-carotidei); il trattamento, quando possibile, è chirurgico. Le infiammazion del c. sono piuttosto frequenti e caratteristiche, sia nella forma acuta sia in quella cronica; le flogosi acute sono costituite da adeniti e adenoflemmoni (secondari a carie dentaria, tonsilliti, ecc.), dai foruncoli e favi della nuca; i flemmoni profondi sono pericolosi per le possibili diffusioni al torace (mediastino). I tumori del c. possono derivare da tutti i tessuti e organi del collo: importante, tra i benigni, il lipoma, sia circoscritto, in forma di voluminosa tumefazione nucale, sia diffuso, con aumento di volume pressoché totale del c.; tra i maligni primitivi primeggia il cancro della laringe, mentre i metastatici hanno sede quasi esclusiva nelle linfoghiandole, nel polmone, nella bocca, ecc.; particolare importanza assumono le localizzazioni linfoghiandolari di neoplasie di origine linfatica, nella forma isolata e in quella sistematica (morbo di Hodgkin, linfosarcoma, ecc.).