COEHOORN (pron. kuhorn), Menno, barone di
Architetto militare olandese. Nato nel marzo 1641 a Lettinga State (Frisia), morto all'Aia nel 1704. A sedici anni appena era capitano di fanteria al servizio dello statholder frisone, Enrico Casimiro di Nassau; nel 1673 fu ferito nell'assedio di Maestricht; poi prese parte alle battaglie di Seneffe, Cassel e Saint-Denis e fu promosso colonnello. Nel 1674, in occasione dell'assedio di Grave, furono adoperati per la prima volta i mortai di sua invenzione (mortaio Coehorn). Il C., durante questo assedio riuscì a dimostrare la grande importanza d'una concentrazione di fuoco d'artiglieria per l'assediante. Nel 1682 pubblicò un Trattato sulla fortificazione del pentagono con mtte le sue avanzate, che per lungo tempo ha avuto un influsso decisivo sull'arte della guerra presso tutti i popoli civili e in seguito al quale fu incaricato di fortificare la città di Coevorden secondo i criterî esposti nell'opera. Durante la guerra dei Nove anrii (1688-97) prese (1689) le fortezze di Kaiserswerth e di Bonn. Nel 1692 si distinse nella difesa di Namur, da lui stesso fortificata, per quanto la città dovesse arrendersi dopo un lungo assedio. Ma l'impresa più gloriosa del C. fu la ripresa di Namur (1695), le cui fortificazioni erano state rinforzate ancora dal grande avversario del C. il Vauban, che nel campo francese mostrava ingegno uguale a quello del C. Nella guerra della successione spagnola si distinse nell'assedio di Bonn (1703), dove non meno di 500 mortai tipo Coehoorn e gran numero di altri cannoni furono adoperati.
Bibl.: N. Ypevy, Gedenkboek der uitg daden van Menno van Coehoorn, Franeker 1771-72; J. G. W. Markus, Memorie der krijgsbedrijven van Menno van Coehoorn, L'Aia 1825; J. W. van Sypestein, Het leven van Menno baron van Coehoorn, Leeuwarden 1860 (contiene la vita del C., narrata da suo figlio in francese, con annotazioni del Sypestein in olandese).