CLIZIA (Κλιτίας, Clitias)
Ceramista attico, la cui attività dovette svolgersi negli anni anteriori alla metà del sec. VI a. C.; i suoi prodotti sono infatti vasi a figure nere, di stile rigidamente arcaico e primitivo. I nomi di C. e del padrone dell'officina Ergotimo, insieme uniti, appaiono su alcuni frammenti di Naucratide ora nel British Museum, forse appartenenti a due vasi, su di una tazza di Gordion, ora nel Berliner Museum con la figurazione di tre delfini e di un pesce nell'interno, e nel celebre vaso François del Museo archeologico di Firenze, cratere gigantesco, che misura cm. 66 di altezza e m. 1,81 di circonferenza massima, ritrovato da Alessandro François in minuti pezzi in una tomba etrusca di Fonte Rotella, presso Chiusi, nel 1844. È il vaso greco più famoso.
Quindici sono i soggetti trattati nelle fasce in cui si divide la decorazione e, quasi sempre, è apposto alla figura rappresentata e, talora anche all'oggetto, il nome relativo. Nei riquadri delle anse sono sei soggetti: due demoni gorgonici, due figure di "Artemide persiana", due gruppi di Aiace col corpo di Achille. Sul collo sono quattro scene: caccia al cignale di Calidone, corsa di carri in onore di Patroclo, danza dei giovinetti ateniesi a Delo dopo l'uccisione del Minotauro e loro fuga da Creta, centauromachia. Nel punto di maggior espansione del vaso è un'ampia scena: la processione degli dei nelle nozze di Peleo e di Tetide: nella zona sottostante l'agguato di Achille a Troilo e il ritorno di Efesto all'Olimpo; nella zona inferiore sono belve e mostri. Infine sul piede è una lotta tra pigmei e gru (geranomachia).
Con scarsi colori (nero, bianco, rosso), Clizia, piacevole narratore e poderosa mente compositiva, ha raggiunto effetti notevoli, mentre il virtuosismo esecutivo si manifesta nelle minuzie rese con estrema accuratezza, sicché perfino nei ricami dei vestiti sono espresse minuscole figure.
Bibl.: P. Ducati, Storia della ceramica greca, Firenze 1923, p. 221 segg.; J. C. Hoppin, A Handbook of Greek black-figured vases, Parigi 1924, p. 148 e segg.; G. Perrot e C. Chipiez, Histoire de l'art dans l'antiquité, X, Parigi 1914, p. 138 segg.; E. Pfuhl, Malerei und Zeichnung der Griechen, I, Monaco 1923, p. 255 segg.; A. Furtwängler e C. Reichhold, Griechische Vasenmalerei, Monaco 1900 segg., tavv. 1-3, 11-13, pp. 1 segg., 55 segg.