BONOLDI, Claudio
Nato a Piacenza il 26 ott. 1783, studiò canto e musica con i maestri G. Carcani, organista della cattedrale, e B. Gherardi.
Il suo debutto ebbe luogo al Teatro d'Angennes di Torino nell'estate 1803, come interprete di parti tenorili di secondo mezzo carattere. Scritturato al Teatro alla Scala di Milano per le stagioni di carnevale 1810-11 e d'autunno 1811, vi cantò opere di G. Farinelli, G. Nicolini, N. Zingarelli, G. Mosca e di G. Paisiello (Il barbiere di Siviglia), ma il primo grande successo gli arrise nell'estate 1811 al Teatro Ducale di Parma ne Gli Orazi e i Curiazi di D. Cimarosa. La sua fama crebbe con la creazione della parte del cavalier Giocondo ne La pietra del paragone di Rossini (Milano, Teatro alla Scala, 26 sett. 1812) e di quella di Vanoldo ne La rosa bianca e la rosa rossa di G. S. Mayr (Genova, Teatro S. Agostino, 21 febbr. 1813): quest'ultima, divenuta il suo cavallo di battaglia, fu cantata dal B. anche per il debutto francese, al Théâtre Italien di Parigi (Sala Favart, 6 maggio 1823). Qui, benché accolto con scarso entusiasmo, fu nominato virtuoso di camera del re di Spagna.
Altre sue notevoli interpretazioni furono quelle delle opere rossiniane Sigismondo (Venezia, Teatro La Fenice, 26 dic. 1814), in cui fu il solo a salvarsi dal naufragio dell'opera, Armida (Napoli, Teatro S. Carlo, 11 nov. 1817), Ciro in Babilonia (Milano, Teatro alla Scala, 20 genn. 1818), Otello (Trieste, Teatro Nuovo, autunno 1818), Bianca e Faliero (Milano, Teatro alla Scala, 26 dic. 1819), Semiramide (Padova, Teatro Nuovo, estate 1824), nella parte baritonale di Assur, Maometto II (Milano, Teatro alla Scala, 16 ag. 1824), L'assedio di Corinto (Firenze, Teatro La Pergola, quaresima 1828), e ancora del Don Giovanni di Mozart (Milano, Teatro alla Scala, 13 marzo 1813), di cui eseguì la parte del protagonista scritta per baritono, del Bajazet di P. Generali (Torino, Teatro Regio, 1814), del Vallace,o l'eroe scozzese di G. Pacini (Milano, Teatro alla Scala, 22 genn. 1820), della prima esecuzione di Scipione inCartagine di S. Mercadante (Roma, Teatro Argentina, 26 dic. 1820), de La vestale di G. Spontini (Milano, Teatro alla Scala, 26 dic. 1824) e infine dell'Esuledi Roma di Donizetti (Trieste, Teatro Nuovo, 19 gennaio del 1833).
Ritiratosi dalle scene nel 1840, il B. si stabilì a Milano, dove fu professore di canto al conservatorio di musica. Fu anche membro (dal 1814) dell'Accademia Filarmonica di Bologna. Morì a Milano il 14 febbr. 1846.
Tenore con timbro e volume di baritono, il B. fu "artista di potenti mezzi vocali e grande arte" (Schmidl). In grado d'interpretare indifferentemente ruoli di tenore e di baritono, nel 1833, verso la fine della carriera, cantò al Teatro Carcano di Milano addirittura nel ruolo di Filippo nella Beatrice di Tenda di Bellini, scritta per il basso G. O. Cartagenova. Brillò, tuttavia, anche nelle parti di agilità. G. Rovani nel suo romanzo Cento anni (III, Milano s.d., pp. 303-308) lo ricorda non solo come cantante ma, anche come vigoroso bastonatore di alcuni giovani della "Compagnia della teppa", che avevano disturbato una serenata notturna a Milano.
Il figlio Francesco, nato a Piacenza nel 1800, fu allievo del conservatorio di Milano dal 1816 al 1824 e divenne un apprezzato maestro di canto e compositore di gradevoli canzoni, ballabili, variazioni su tema originale per pianoforte, ecc. La sua unica opera, Il Maura, rappresentata al Teatro Nuovo di Trieste il 26 dic. 1832 con la partecipazione del padre, non ebbe, però, esito felice. Dal 10 luglio 1844 fu socio onorario dell'Accademia di S. Cecilia di Roma. Morì a Monza il 24 marzo 1873.
Figlia di Claudio fu anche Elisa, contralto di discreto valore; Ludovico, fratello di Claudio, fu tenore e cantò insieme con lui, ma in parti secondarie.
Fonti e Bibl.: C. Paratici, Artisti lirici piacentini del sec. XVIII. C. B., in La scure, Piacenza, 11 giugno 1937, p. 4; Castil-Blaze, Théâtres Lyriques de Paris. L'Opéra-Italien de 1548 à 1856, Paris 1856, pp. 417, 465; G. Della Valle, Dell'arte del canto e di alcuni cantanti piacentini, Piacenza 1881, pp. 12 s.; P. E. Ferrari, Spettacoli dramm.-musicali e coreografici in Parma dal 1628 al 1883, Parma 1884, pp. 54, 97; F. Piovano, Notizie storico-bibliografiche sulle opere di Pietro Carlo Guglielmi, in Riv. mus. italiana, XVII (1910), pp. 384 s.; G. Radiciotti, Gioacchino Rossini..., I, Tivoli 1928, pp. 78, 143 n., 145, 298 n., 395 n., 397; C. Gatti, Il Teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Milano 1964, pp. 24-28, 31 s.; F. Regli, Diz. biografico..., Torino 1860, p. 87; L. Mensi, Diz. biografico piacentino, Piacenza 1899, p. 76; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, I, p. 219; Encicl. dello Spettacolo, II, col. 788; Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 293.