GUMELNIŢA, Civiltà di
Cultura eneolitica della pianura danubiana in Romania e della metà orientale della Bulgaria, fino ai Balcani.
Le importanti scoperte fatte nella stazione eponima di G. e le precisazioni d'ordine stratigrafico e culturale fatte durante lo scavo hanno determinato l'attribuzione del nome di civiltà di G. all'intero complesso culturale già precedentemente noto da scavi e scoperte sull'area sopra indicata. Sebbene ancor oggi si parli della cultura dei tell bulgari, questa non è altro che la cultura di G. a S del Danubio.
La cultura di G. s'è sviluppata, in Muntenia e in Bulgaria, dalla cultura Boian, mentre in Dobrugia anche la cultura Hamangia (v.) ha contribuito alla sua formazione. In Oltenia esiste la variante Sălcuţa della cultura di G. (che alcuni studiosi definiscono addirittura cultura Sălcuţa) strettamente affine alla cultura Bubanj-Hum della Iugoslavia orientale e sviluppatasi su basi locali dalla cultura Vincă Rast. La cultura Boian, diffusa su ambedue le rive del Danubio, è sorta nella Muntenia meridionale. A cominciare dalla fine del IV e dalla prima metà del III millennio, la cultura Boian ha avuto più fasi di sviluppo, alcune caratterizzate principalmente dalla ceramica decorata a fini solcature d'origine meridionale e da quella con decorazione spiralo-meandrica incisa e specialmente intagliata, incrostata con una sostanza bianca. A poco a poco scompare la vecchia decorazione a solcature e nella fase di transizione verso la civiltà di G. è abbandonata anche la decorazione intagliata: infatti nella prima fase della cultura di G., l'intaglio è solo sporadico e non caratteristico. Dal punto di vista cronologico la cultura eneolitica di G. si estende per tutta la seconda metà del III millennio prima dell'era nostra e l'inizio del II millennio, con più fasi di sviluppo. Le stazioni proprie a tale cultura hanno generalmente la forma di tell innalzatisi per deposizioni successive corrispondenti al sovrapporsi di più stazioni, oppure sorgono su promontorî lungo le terrazze di fiumi. Diverse isole lungo il corso del Danubio sono state anch'esse scelte per tali abitati.
Le tribù di questa cultura vivevano innanzitutto con l'agricoltura e l'allevamento del bestiame, sebbene la caccia e specialmente la pesca, avessero un ruolo importante nella loro economia - come ci è largamente provato, tra l'altro, dai numerosi arpioni di corno e di osso scoperti nella maggior parte delle stazioni di Gumelniţa.
L'intiero complesso culturale è fortemente influenzato dalle culture egeo-anatoliche; d'altra parte anche lo studio degli scheletri scoperti ha permesso di precisare alcuni caratteri mediterranei imbinati ad altri locali.
Una delle caratteristiche della civiltà di G. è costituita dal gran numero di utensili e di armi di selce che supera considerevolmente quello di oggetti d'altro materiale litico. Abbondano inoltre utensili di osso, d'argilla e di rame. Nella ceramica, la pittura con graffiti rappresenta uno degli elementi specifici. Tra le forme di vasi sono frequenti gli askòi e i vasi zoomorfi (v. ceramica) d'un tipo preso dal mondo egeo. La plastica in argilla, assai ricca, è umana e zoomorfa: più realistica nella fase iniziale, diventa col tempo sempre più stilizzata. I diversi tipi di statuette femminili si ricollegano al mondo egeo-asiatico e sono in diretta dipendenza della plastica di quelle contrade, tanto dal punto di vista tipologico, quanto da quello del contenuto ideologico, in stretto legame col culto della dea-madre della fecondità. Insieme alle statue si trovano anche dei phalloi in argilla, come in Anatolia. Le piccole statuette di osso, molto stilizzate, costituiscono una particolarità di tale cultura: esse imitano quelle in marmo, meno numerose, che, a loro volta, riproducono un tipo cicladico ben noto. Tra i vari ornamenti - d'osso, d'argilla, di rame, di conchiglie - meritano una speciale menzione quelli d'oro.
La fine della civiltà di G. è stata provocata dalla penetrazione di tribù nord-pontiche che hanno portato con sé una cultura caratteristica (v. cordicella, decorazione a), ed hanno costruito le più antiche tombe a tumulo sul territorio della Romania.
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