circoncisione
Pratica religiosa e misura sanitaria
La circoncisione maschile è una delle più antiche e comuni procedure chirurgiche in ambito urologico e consiste nell’asportazione totale o parziale della cute prepuziale, per determinare un’esposizione permanente del glande. Può essere terapeutica, profilattica o rituale. Le sue origini sono antichissime e risalgono agli antichi Egizi. Nell’antichità la sua pratica riconosceva principalmente ragioni culturali e rituali, come segno di sacrificio agli dei, affermazione della virilità maschile, auspicio di fertilità. La circoncisione perse le radici rituali per affermarsi in campo medico solo nell’Ottocento, per il miglioramento delle tecniche anestesiologiche, chirurgiche e antisettiche. Nel tempo la procedura si è affermata come uno degli interventi chirurgici più frequenti e oggi si calcola che un uomo su sei nel mondo è circonciso (con forti differenze geografiche e con un trend in diminuzione). La circoncisione è il quinto intervento chirurgico più frequentemente eseguito negli Stati Uniti.
La circoncisione è un rito fondamentale tra gli ebrei. La legge giudaica prevede quella maschile obbligatoria all’ottavo giorno dopo la nascita e la inserisce all’interno di un rito cerimoniale, chiamato Brit Milah. Solo gravi problemi di salute del bambino o altre rare eccezioni possono far posticipare questa cerimonia. L’aspetto rituale viene fatto derivare dalla Genesi, in cui Dio ordinò ad Abramo di circoncidere sé, la sua famiglia e gli schiavi in segno di un’alleanza vincolante e infinita. La religione cristiana non prevede la circoncisione obbligatoria. Il Nuovo Testamento e un concilio delle Chiese Cristiane in Gerusalemme nel Cinquanta invitano i cristiani a non eseguire questa pratica. All’interno della Chiesa Cristiana, tuttavia, alcune confessioni ortodosse, in partic. alcune africane, hanno conservato la tradizione della circoncisione legata a costumi locali mai superati. L’origine e il significato religioso della circoncisione nel mondo islamico sono ancora motivo di dibattito. Secondo le diverse interpretazioni delle Scritture, essa è raccomandata o obbligatoria. L’età della circoncisione islamica varia a seconda delle aree geografiche. La circoncisione è parte di riti di iniziazione in alcune popolazioni dell’Africa, delle isole del Pacifico e degli aborigeni Australiani.
Le indicazioni all’intervento di circoncisione comprendono: fimosi, parafimosi, neoplasie del prepuzio, balaniti e postiti resistenti alla terapia conservativa. La circoncisione è controindicata nei bambini con ipospadia, in presenza di tralci fibrosi penieni (corde) anche senza ipospadia, o prominente cappuccio prepuziale dorsale che può nascondere una sottostante deformazione congenita del pene. La circoncisione dovrebbe inoltre essere posticipata anche nei bambini con rilevante intrappolamento peno-scrotale, pene nascosto da abbondante pannicolo adiposo o micropene.
Mentre il rischio di complicanze è estremamente basso se l’intervento è eseguito in centri specializzati, la percentuale e la gravità delle complicanze salgono notevolmente se l’intervento è eseguito da mani non esperte. Il sanguinamento e l’infezione sono le complicanze più comuni, altre possibili sono le fistole, l’incurvamento penieno, il linfedema, l’ulcerazione fino alla necrosi del glande, l’ipospadia, l’epispadia e l’impotenza. Fortunatamente l’incidenza di queste complicanze è estremamente bassa, tra lo 0,2 e lo 0,6%. La stenosi del meato uretrale può essere una complicanza a lungo termine dell’intervento con incidenza, secondo recenti casistiche, tra lo 0,9 e il 10%. La mortalità dell’intervento è molto bassa, circa 1 su 500.000 interventi.
Uno studio dell’American Academy of Pediatrics (1999) ha evidenziato una maggiore varietà di pratiche sessuali e un minor numero di disfunzioni sessuali in un campione di maschi adulti sottoposti a intervento di circoncisione. La minore sensibilità del glande è riportata in misura solo aneddotica. Dato che l’epitelio del glande circonciso viene ricoperto da uno strato corneo, è ragionevole pensare che si possa verificare una perdita di sensibilità. Tuttavia, non ci sono evidenze che tale evento porti a modificazioni del tempo di raggiungimento dell’orgasmo o della soddisfazione sessuale.
Il dibattito sulla utilità profilattica della circoncisione maschile è tuttora aperto. Allo stato attuale delle conoscenze si può ritenere che i benefici siano equivalenti ai rischi. Alcuni studi sembrano suggerire che la circoncisione possa avere un effetto protettivo contro la trasmissione dell’HIV. Il prepuzio sembra essere sede di numerose cellule di Langherans che funzionano come target cells per tale virus. L’asportazione del prepuzio può pertanto evitare un punto di entrata per l’infezione. I dati più recenti indicano che la circoncisione è associata ad una riduzione del 50÷60% del rischio di trasmissione femmina-maschio dell’HIV nell’ambito di rapporti eterosessuali. La WHO e l’UNAIDS hanno stilato alcune raccomandazioni per le quali la circoncisione maschile va riconosciuta come un efficace intervento per prevenire l’AIDS (soprattutto in alcuni Paesi dell’Africa subsahariana). La circoncisione sembra avere un ruolo nel prevenire l’infezione da HPV, le infezioni in bambini con reflusso vescico-uretrale, le infezioni e le patologie infiammatorie del pene. La presenza di un prepuzio non retraibile facilita la proliferazione batterica e l’accumulo di agenti irritativi e carcinogeni all’interno del sacco prepuziale e predispone a infiammazioni, infezioni e tumori del pene. La circoncisione, se eseguita prima dell’età puberale, riduce il rischio di carcinoma del pene di circa 10 volte. Ciononostante, il cancro del pene resta una malattia rara e la circoncisione non è uno strumento di prevenzione raccomandato.