CIPSELIDI (Κυψελδαι, Cypselâdae)
Secondo un'antica e sogtanzialmente veridica tradizione, Cipselo (Κύψελος), nato da Labda della gente dei Bacchiadi e da Aetione, presunto discendente del lapita Ceneo, rovesciò l'oligarchia dei Bacchiadi e instaurò a Corinto la tirannide. Gli eruditi alessandrini circoscrivono la tirannide di C. tra il 658-657 e il 629-628; ma questa cronologia deve essere abbassata. Infatti il figlio di C., Periandro, che secondo la stessa tradizione avrebbe dominato nel 629 o 628 o 627 fino al 585, fu arbitro fra i Mitilenesi e gli Ateniesi, che erano sotto la tirannide di Pisistrato, non prima dunque del 560, forse dopo il 546, anno in cui Pisistrato rientrò in Atene e affermò definitivamente il suo dominio. Sotto Cipselo e Periandro Corinto godé di molta prosperità; e furono dedotte le colonie di Calcide e Molicreo sulle coste dell'Etolia, di Sollio e Anactorio sulle coste dell'Acarnania, di Ambracia nell'Epiro, di Apollonia ed Epidamno sullo Ionio, e di Potidea.
Morti prematuramente i figli di Periandro, la signoria di Corinto passò a Psammetico, figlio di Gorgo, che Periandro ancora vivente aveva preposto all'isola di Corcira. Un altro figlio di Gorgo, Periandro, omonimo dello zio, fu messo come tiranno ad Ambracia. Ma la tirannide fu presto abbattuta nella metropoli e nelle colonie, dando luogo, per l'intervento spartano, a un'oligarchia.
Il nome di Cipselo si associa a un monumento insigne d'arte corinzia, che conosciamo soltanto da Pausania: un'arca di cedro, intarsiata d'oro e d'avorio, con scene mitiche disposte su cinque fasce, che Periandro avrebbe consacrato nell'Ereo di Olimpia in ricordo del salvataggio di Cipselo dalle mene dei Bacchiadi. Di essa possiamo farci un'idea da altri monumenti coevi (v. corinzî, vasi).
Bibl.: G. Busolt, Griech. Gesch., I, 2ª ed., Gotha 1893, pp. 638-660; E. Meyer, Gesch. des Alt., II, 1ª ed., p. 623 segg.; J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., I, i, Strasburgo 1912, pp. 361 segg., 387, ii, pp. 274 esg., 283; V. Costanzi, in Atene e Roma (1902), col. 769 segg.; V. Porzio, I Cipselidi, Bologna 1912.