Nome comune di un’erba (Allium cepa; v. fig.) delle Gigliacee e del suo bulbo. Forse originaria dell’Asia occidentale, ha bulbo globoso e depresso, con squame esterne (tuniche) scariose, da bianche a rosso-violacee, le interne carnose, bianche o violacee esternamente; scapo fistoloso, rigonfio al mezzo o nel terzo inferiore, alto anche più di 1 m, foglie cilindriche, fistolose, ombrella globosa con fitti fiori biancoverdastri, a peduncoli lunghi fino 8 volte il fiore. I bulbi si mangiano crudi, anche in insalata (e allora sono diuretici, proprietà che perdono con la cottura), arrostiti, lessati, in salsa ecc.; servono anche per condimento, nella preparazione di soffritti, di frittate e per sottaceti. Le molte varietà di c. sono distinte per la forma del bulbo (discoidale, sferica, piriforme, oblunga), per il colore delle tuniche esterne, per il sapore, che in certe forme è molto zuccherino, nonché per l’epoca della raccolta.
C. d’inverno Pianta erbacea (Allium fistulosum) delle Alliacee.