cinepandoro
s. m. (scherz. iron.) Il film popolare delle vacanze natalizie.
• [Neri] Parenti richiama, bonariamente, i modelli della slapstick comedy di [Howard] Hawks (con piccola citazione da «La Signora del Venerdì»), e chiede al Christian [De Sica] mattatore (ormai senza [Massimo] Boldi, che ha girato con «Matrimonio alle Bahamas» un cinepandoro prenatalizio molto sciatto) di fare il verso ai siparietti alla Totò, De Sica padre, Eduardo. (Dario Zonta, Unità, 8 gennaio 2008, p. 18, In scena) • Lo spettacolo sarà anche occasione per promuovere il film «I due soliti idioti», «che uscirà in sala la settimana di Natale e non sarà un cinepanettone, che non va più di moda, ma cinepandoro. In ogni caso, per ora pensiamo solo al teatro» (Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio intervistati da Vassily Sortino, Repubblica, 23 novembre 2012, Palermo, p. XIV) • Sette commedie italiane tutte in uscita nello stesso periodo: questo. Richiami più o meno netti al 25 dicembre, risate non tra le più sofisticate, la promessa racchiusa già nel biglietto di novanta minuti leggeri come i copioni di questi film, che se non tutti cinepanettoni, sono al limite cinepandori. (Chiara Maffioletti, Corriere della sera, 10 dicembre 2016, p. 54, Spettacoli).
- Composto dal confisso cine- aggiunto al s. m. pandoro.
- Già attestato nel Giornale del 26 novembre 2006, p. 22, Spettacoli (Michele Anselmi).
> cine-anguria, cinecolomba, cineombrellone.