CIANITE (dal gr. κυανός "azzurro": anche detta distene da δίς "due", e da σϑένος "forza, resistenza" per la forte differenza di durezza che presenta in diverse direzioni)
Sistema triclino, classe pinacoidale con: a:b:c::0,8994:1:0,7089; α = 90°5′; β = 101°2′; γ =105°44′ (Rath). Generalmente in cristalli e solo raramente in masse lamellari o finemente fibrose. I cristalli, difficilmente terminati alle estremità, sono di regola poco ricchi di forme ed hanno sempre abito tabulare o lamellare. In molti casi le lamelle sono sottilissime. Raramente incolora, è in generale colorata in azzurro e meno spesso in verde, e talvolta in brunastro per impurità. Le laminette sono talvolta azzurre nelle parti mediane, e incolori sui margini. La durezza varia a seconda delle facce e delle direzioni da 4 a 7 a causa delle perfette sfaldature parallele a (100) e a (010), e della facile divisibilità secondo (001). Peso specifico da 3,55 nelle varietà incolori a 3,67 nelle intensamente azzurre. Frequenti le associazioni di cristalli di cianite con cristalli di staurolite che secondo Cardoso si spiegano supponendo che i due minerali, pur essendo la staurolite rombica, abbiano una concordanza nei piani di accrescimento dei loro reticoli atomici.
Corrisponde alla formula greggia Al2SiO6(SiO236,8; Al3O3 = 63,2), identica a quella dell'andalusite e della sillimanite. La formula di struttura è dubbia, ammettendosi da molti autori che i detti minerali corrispondano a tre fasi corrispondenti a differenti aggruppamenti isomeri di uno stesso composto, che secondo alcuni sarebbe un'anidride di un complesso acido allumosilicico, secondo altri un sale di alluminio di un acido allumosilicico, e secondo altri infine, un metasilicato basico di alluminio (AlO)2 SiO3. Fra i tre la cianite è il meno stabile passando a sillimanite - che è considerata come un polimero - quando venga portata a 1340°: per ulteriore riscaldamento poi anch'essa passa, come gli altri due, a mullite [3(Al2O3)2 (SiO2)]. È infusibile e inattaccabile dagli acidi. Si trova specialmente in gneis e micascisti, meno frequentemente in eclogiti, associata a quarzo, staurolite e granato. È molto diffusa; esemplari molto belli provengono da Monte Campione al San Gottardo, dal Tirolo, dalla Carinzia, dalla Stiria, ecc. La varietà Rhaedizite proveniente da Val di Vizze nell'Alto Adige è in cristalli bianchi. Spesso si altera in steatite.