LISCOW, Christian Ludwig
Scrittore satirico tedesco, nato a Wittenburg (Meclemburgo) il 29 aprile 1701, morto il 30 ottobre 1760 presso Eilenburg. Fu dal 1741, a Dresda, segretario del conte Brühl, il quale, apprese le critiche del L. alla sua rovinosa politica finanziaria, lo destituì dalla carica e lo relegò (1750).
L'operosità letteraria e giornalistica del L. si svolge specialmente nel quarto decennio del Settecento. Precorrendo (entro certi limiti) il Lessing, volle essere un censore severo della vita letteraria contemporanea e instaurare una critica non ispirata a motivi personali. Nelle sue satire in prosa, veri libelli, colpì dotti e letterati del suo tempo con tale virulenza e sarcasmo, da distruggerne il prestigio. Nel suo scritto più celebre, Vortrefflichkeit u. Notwendigkeit der elenden Skribenten, ecc. (1736), ironicamente difese i mediocri e bassi letterati, riponendo la ragione del loro successo nell'ossequio ai pregiudizî della moltitudine. I pregi della sua polemica stanno nella prosa limpida e concisa, mordace e arguta (spesso egli ricorre alla satira mimica); ma le troppe allusioni a fatti contingenti, a vicende di persone insignificanti, la mancanza di un chiaro sistema e di un vasto orizzonte, rendono faticosa la lettura delle sue opere, il cui valore rimane ormai ristretto nei limiti della storia della cultura.
Ediz.: Sammlung satirischer u. ernsthafter Schriften, a cura di C. Müchler, Berlino 1806. Ristampa della prefazione all'edizione degli scritti del 1739, in Kürschners Nat. Litt., XLIV (1889), a cura di F. Muncker.
Bibl.: B. Litzmann, Chr. L. L. in seiner liter. Laufbahn, Amburgo e Lipsia 1883; P. Richter, Rabener u. Liscow, Dresda 1884.