Chichén Itzá Centro archeologico maya nello Yucatán, fiorito dalla fase finale del periodo classico (9°-10° sec. d.C.) fino al 13° secolo. Sono stati identificati nel perimetro del sito due stili costruttivi, ornamentali e iconografici, appartenenti ai Maya Puuc il primo e ai Toltechi il secondo. Le due civiltà forse non si susseguirono ma si stanziarono contemporaneamente nel sito, erigendo i loro edifici pubblici nel centro della città. L’approvvigionamento idrico avveniva per mezzo di pozzi, cenotes, che avevano anche una funzione religiosa, come nel caso del Cenote Sacro, nel quale venivano fatte annegare le vittime sacrificali. Nel settore dello stile tolteco è ubicato El Castillo o Tempio di Kukulcán, piramide a 9 corpi rientranti sovrapposti, che si suppone fosse una rappresentazione cosmologica. Il tempio superiore, con bassorilievi che ornano le strutture architettoniche, presenta caratteristiche dello stile Puuc, insieme ad altri (rilievi con guerrieri sugli stipiti) di gusto maya, mostrando, come per altri monumenti del settore, un sincretismo fra stili e tecniche decorative. Il Gruppo delle Mille colonne, costituito da strutture colonnate che circondano una piazza quadrangolare, presenta caratteri estranei alla cultura Maya classica, piuttosto vicina agli edifici di Teotihuacan o di Tula. Del complesso fa parte il Tempio dei guerrieri, piramide a 4 corpi con scalinata d’accesso e portico colonnato. I rilievi con giaguari e aquile, le colonne serpentiformi, l’altare sostenuto da giganti e la figura del chac-mool (scultura antropomorfa distesa con recipiente sul ventre), ricordano lo stile tolteco e mostrano corrispondenze con l’arte di Tula. A S del settore tolteco c’è la zona in cui predominano edifici in stile Puuc: la Tomba del Gran sacerdote, il Tempio del cervo e, soprattutto, il Caracol, piattafoma con scalinata con travi serpentiformi che porta alla struttura cilindrica dell’osservatorio, per lo studio dei movimenti degli astri.