COTIN, Charles
Letterato francese, nato a Parigi nel 1604, morto nel 1682. Abate galante, regio consigliere e cappellano, assiduo frequentatore dell'Hôtel de Rambouillet, nel 1655 fu eletto membro dell'Accademia francese. Il Boileau e il Molière votarono il suo nome all'immortalità del ridicolo, l'uno schernendolo atrocemente nelle satire e negli epigrammi, l'altro nelle Femmes savantes, sotto il nome del tre volte sciocco Trissotin (variante di Tricotin). Il C., benché mediocrissimo poeta, sciocco però non era: fu quaresimalista di grido, teologo provetto e rinomato cultore di lettere latine, greche, ebraiche e siriache.
Il bibliofilo Jacob ristampò a Parigi nel 1883 La Satyre des satyres et la Critique désintéressée sur les satyres du temps (1666). Fra gli altri scritti, citeremo: Jérusalem désolée, ou Méditations sur les leåons de Ténèbres (1634); Recueil d'Enigmes (1646); Rondeaux (1650); Poésies chrétiennes (1657); Øuvres galantes en prose et en vers (1663 e 1665); La Ménagerie (contro il Menagio, 1666).
Bibl.: C. Kunckell, Ch. C., Francoforte 1913.