BADIALI, Cesare
Nacque a Bologna nei primi anni del sec. XIX; ancora fanciullo si trasferì insieme con la famiglia a Imola, dove intraprese lo studio del contrabbasso e del liuto, e si esibì nelle chiese di Imola e altrove come cantante dilettante. Presto, però, dovette abbandonare lo studio della musica per trovarsi un lavoro stabile e sicuro; s'impiegò così al dazio, dove finì col diventare ricevitore. Dedicatosi alla famiglia (aveva preso moglie) e all'ufficio, nel 1827, trovandosi a Bologna per diporto, partecipò a un ricevimento musicale dato al Casinò di quella città e subito si fece notare per le sue eccezionali doti vocali, sia da G. Tadolini che lo incoraggiò a lasciare il modesto impiego per dedicarsi al canto, sia dall'impresario A. Bassi che gli offrì una scrittura per Trieste.
Il B. rifiutò e tornò ad Imola, ma quando il Bassi gli inviò un contratto con un compenso di millecinquecento franchi, vinta ogni titubanza, partì per Trieste e debuttò al Teatro Comunale come gran sacerdote degli Israeliti ne Ilvoto di Jefte di P. Generali (il Maccolini vi aggiunge anche Almanzone di Granata del Tadolini e Ilcrociato in Egitto di J. Meyerbeer, ma non si hanno documenti che possano accertarlo). Il successo fu tale che subito il B. ebbe scritture per Brescia (carnevale 1828), Ancona (primavera dello stesso anno), cantando nell'Assedio di Corinto e in Semiramide diG. Rossini, Torino (autunno 1828) al Teatro Regio in Don Giovanni di Mozart (non si hanno prove di questo suo primo soggiorno a Torino). Il B. si trovò presto e facilmente fra i più grandi artisti (cantò con Giuditta Pasta nell'autunno del 1829 a Bologna in Otello, Semiramide e Tancredi del Rossini), non certo propensi ad accettare la compagnia di un cantante all'inizio della carriera. Alla Scala di Milano il B. cantò una prima volta nel 1830 e una seconda volta durante la stagione 1831-1832 con un vastissimo repertorio, che comprendeva opere quali Gli esiliati in Siberia di G. Donizetti (20 sett. 1831), Otello del Rossini (21 genn. 1832), ecc. Dal 1832 al 1838, riconfermato per cinque stagioni consecutive, fu in Spagna e Portogallo, riscuotendo successi e onori che si rinnovarono al suo ritorno in Italia per la sua interpretazione nell'opera Ilpirata di V. Bellini, insieme con la famosa Giulia Grisi e G. B. Rubini a Bergamo. L'impresario Merelli lo scritturò poi per due anni al Teatro alla Scala di Milano e al Teatro di Porta Carinzia di Vienna, dove fu confermato dal 1839 al 1842, ricevendo inoltre un diploma e il titolo di cantante da camera di S. M. I. (il B. era anche accademico di Bologna, Bergamo, della Filarmonica di Torino e di S. Cecilia di Roma). Dopo aver cantato nel 1840 in Oberto conte di S. Bonifacio di Verdi, Guglielino Tell di Rossini e Beatrice di Tenda di Bellini, nella stagione 1841-1842 interpretò all'Apollo di Roma Lucrezia Borgia diDonizetti (mutata dalla censura in Elisa da Fosco), Lucia di Lammermoor,come lord Enrico, e Saffo di G. Pacini. A Roma cantò ancora nelle stagioni 1843-1844 e 1847-1848; in quest'ultima stagione fu scritturato in tutta fretta per risollevare le sorti dell'impresa che con Attila di Verdi aveva subìto un rovescio. Protagonista nel Nabucodonosor di Verdi, il B. riportò un enorme successo, che si mutò in vero delirio quando, in seguito ai fatti di Napoli, il pubblico manifestò il suo entusiasmo in teatro, appunto mentre cantava il B. (31 genn. 1848). Il 12 marzo dello stesso anno, durante un'accademia strumentale e vocale, il B. cantò il finale del terzo atto dell'Ernani diVerdi cambiando le parole "O sommo Carlo" in "O sommo Pio" e "Al Nono Pio sia gloria e onor", come già era accaduto, l'anno precedente al Teatro Argentina.
Durante questi anni il nome del B. fu presente su tutti i cartelloni dei teatri italiani: a Bologna (1843, 1845, 1848), a Trieste (stagione 1841-42), a Venezia (stagione 1846-47), a Modena (maggio 1847), ecc.
Il B. ebbe anche una certa familiarità con G. Rossini: nella sua casa a Bologna egli cantò, nel 1830, il duetto del Mosé accompagnato al pianoforte dal maestro, a cui si attribuisce una frase che definiva il B. "come il vino di Cipro che quanto più invecchia tanto più si rinforza e migliora".
In un lungo intervallo di dieci anni il B. compì poi viaggi per tutto il mondo, dall'America all'Inghilterra. A Parigi, intorno al 1859, suscitò al Teatro Italiano entusiasmi grandissimi; e qui ebbe occasione d'incontrarsi di nuovo con Rossini, cantando il 10 apr. 1858 (in uno dei venerdì in casa Rossini) un'aria dallo Stabat Mater e il duetto da L'Italiana in Algeri,e prendendo parte il 26 novembre dello stesso anno a un "pasticcio" scritto dal vecchio compositore, intitolato Un curioso accidente,formato da arie, pezzi d'insieme, ecc., presi da altre sue opere, di cui si ebbe una sola rappresentazione. Il 29 marzo 1861 cantò, insieme con le sorelle Barbara e Carlotta Marchisio e gli strumentisti A. Bazzini, G. Braga e altri, tutto lo Stabat Mater;si ha notizia della sua ultima comparsa, sempre in casa Rossini, con alcuni frammenti dello Stabat di Pergolesi e di quello di Rossini (1863). Il B. passò gli ultimi anni della sua vita a Bologna, dove morì il 19 nov. 1865.
Dotato di una voce generosa che spaziava dal registro del basso a quello del baritono il B. fu uno dei più tipici esponenti del gusto musicale italiano dell'Ottocento che trovò nel melodramma, da Rossini a Verdi, la sua più piena espressione. Musicalmente assai dotato, anche se talvolta un po' manierato sulla scena, possedeva autentiche doti drammatiche e capacità di stabilire con il suo pubblico quei rapporti d'intensa comunicazione artistica così caratteristici della sensibilità romantica. La stessa scelta di un repertorio impegnato sul piano patriottico va più genericamente ricondotta a questa Stimmung romantica, piuttosto che a sollecitazioni consapevolmente politiche.
Bibl.: G. Maccolini, Dell'esimio artista basso cantante C. B. notizie biografiche a tutto il giugno 1843, Faenza 1843; Id., Iteatri di Venezia con l'elenco delle opere e dei balli dati alla Fenice dalla sua Prima apertura al 1869, Milano 1869; A. Gandini, Cronistoria dei teatri di Modena,II, Modena 1873, pp. 359 s.; L. Bignami-F. Romani, Cronologia di tutti gli spettacoli rappresentati nel gran teatro Comunale di Bologna dalla solenne sua apertura 14maggio 1763a tutto l'autunno del 1880, Bologna 1880, pp. 68, 116, 122 s., 129 s., 137; P. E. Ferrari, Spettacoli drammatico-musicali e coreografici in Parma...,Parma 1884, p. 132; G. C. Bottura, Storia aneddotica documentata del teatro Comunale di Trieste,Trieste 1885, pp. 39, 244, 246; E. Succi, Catalogo con brevi cenni biografici, e succinte descrizioni degli autografi e documenti di celebri o distinti musicisti...,Bologna 1888, p. 10; G. Sacerdote, Teatro Regio di Torino, cronologia degli spettacoli (1662-1890), Torino 1892, pp. 115, 123 s., 127 s.; G. Radiciotti, Teatro e musica in Roma,Roma 1905, pp. 157, 165 s.; P. Cambiasi, La Scala 1778-1906, Milano s. d. [ma 1906], pp. 319, 325, 409; G. Radiciotti, G. Rossini. Vita documentata, opere e influenza su l'arte,II, Tivoli 1929, passim;A.Carnetti, Il Teatro di Tor di Nona poi Apollo,II,Roma 1938, passim; Encicl. dello Spettacolo,I, coll. 1238 s.