BALBIANI, Celestino
Nacque a Milano il 24 sett. 1880 da Natale, noto organaro. Appresa l'arte organaria dal padre, il B. poté poi valersi, insieme con il fratello Luigi (nato a Milano il 28 marzo 1891 e ivi morto il 1° apr. 1963), degli insegnamenti di Carlo Vegezzi Bossi (uno dei più celebri organari di Torino, già legato da antica amicizia con la famiglia e direttore della sezione fonica della casa Balbiani), di cui nel 1919 sposò la figlia Alessandra e nel 1927 per espresso volere testamentario del Vegezzi Bossi assunse anche il cognome. Dopo aver collaborato con il Vegezzi Bossi nel 1906 per la costruzione dell'organo di S. Antonio a Milano, con il padre e il fratello Luigi per l'applicazione elettrica in quello della primaziale di Pisa (1911) e infine con il fratello per la parte trasmissiva dell'organo di S. Maria Maggiore in Bergamo (inaugurato da U. Matthey il 21 nov. 1915), il B. diede in seguito un nuovo impulso alla fabbrica paterna, dedicandole la sua personalità dinamica, dall'intelligenza aperta e ardita, e trasformandola in modo da accrescerne sempre più l'importanza non soltanto in Italia, ma anche all'estero, in modo speciale negli Stati Uniti d'America. Qui infatti, nel 1925, la sua casa fu la prima europea e l'unica prescelta tra quelle italiane a rappresentare l'arte organaria italiana. Il B. fu coadiuvato in questa impresa dal fratello Luigi, genialissimo nella tecnica e studioso dei moderni sistemi elettrici, di cui divenne uno dei più autorevoli specialisti e innovatori.
I due fratelli continuarono l'opera del Vegezzi Bossi, diretti eredi della sua antichissima tradizione artistica che essi fusero con la propria, e si prefissero il raggiungimento di un alto livello di produzione che, già eccellente nella parte fonica, lo fosse anche nella parte meccanica, dando così un valido contributo al perfezionamento dell'organo moderno italiano. Dalla costruzione di numerosi organi con trasmissione di preferenza a sistema tubolare (valga, come esempio fra i tanti, lo strumento da loro offerto in uso alla Scuola superiore di musica sacra in Roma, collaudato il 10 febbr. 1913, a due manuali di 58 note, pedaliera di 30, con consolle separata dal corpo e collocabile a qualsiasi distanza, somieri a valvole coniche e smontabili a doppio compartimento secondo una loro nuova applicazione e ventilazione elettrica), essi passarono a quella con trasmissione elettro-pneumatica. Tra questi si ricordano in particolare: l'organo di S. Apollinare in Ravenna, inaug. il 13 febbr. 1921 da G. Mattioli e G. Calamosca per le feste del VI centenario dantesco, diviso in tre corpi sonori collegati elettricamente, munito di "elettropneufon" per il suono delle campane a distanza con le tastiere dell'organo, e quello triplice della prepositurale di Gallarate, collaudato da M. E. Bossi il 24 luglio 1922, a tre manuali e 60 registri distribuiti "come altrettanti cantori divisi in un triplo coro", perfetto nella prontezza di trasmissione e percezione. Giunsero, inoltre, alla realizzazione di grandiosi strumenti a trasmissione elettrica diretta: l'organo di S. Vincenzo Ferreri a New York, inaug. nel maggio 1926 da P. A. e C. Yon, a cinque tastiere, 70 registri, 8.000 canne - 600 pistoncini di registrazione -, il primo grande organo nel Nord America con funzionamento elettrico diretto nelle combinazioni libere, multiple e visibili; quello della cattedrale di La Paz, in Bolivia, collocato nel 1927, a quattro tastiere, 100 registri - 65 sonori -, 4.200canne, nel quale usarono per la prima volta il sistema metallico dei magneti e dei relais e applicarono il sistema elettrico dal tasto al somiere e per tutte le unioni, accoppiamenti e trasmissioni; il grande organo del Liceo musicale G. B. Martini di Bologna, collaudato nell'aprile 1931 da L. Ferrari-Trecate e inaugurato dallo stesso e da J. Bonnet, a quattro tastiere, 91 registri con le prime combinazioni aggiustabili completamente elettriche senza leve Barker, 5.000 canne, opus 1503;l'organo della prepositurale di S. Andrea a Milano, collaudato e inaugurato nel luglio 1934da A. Andreoni, C. Chiesa, S. Spinelli e E. Consonni, a quattro tastiere, 3.000canne, 270 comandi solo nel prospetto, trasmissive elettriche con 46 registri e tre gradazioni di ripieni, opus 1534. Essi hanno anche applicato recenti sistemi di combinazioni contemporanee indipendenti duplici (C.I.D., 1949, organo di S. Babila a Milano) e contemporanee indipendenti triplici (C.I.T., 1958, organo della basilica di S. Fedele a Milano, a tre tastiere), che raggruppano i tre sistemi di combinazioni libere, aggiustabili e fisse.
Ideatore di un nuovo tipo di somiere meccanico a pistoni orizzontali mobili, usato la prima volta nell'organo di Magadino (Canton Ticino) nel 1902 e ancora funzionante in altri strumenti, il B. fu apprezzato anche come studioso di problemi di tecnica organaria e organistica. Alcuni suoi articoli vennero inseriti nel Bollettino Ceciliano,dove il B. esponeva brevemente quanto la sua casa aveva, con caratteristiche proprie e ben definite, attuato o andava attuando in quegli anni.
La difficoltà degli organisti di avere un buono strumento per esercitarsi e la speranza di una maggior comodità di studio erano rilevate dal B. in un articoletto, Per la tecnica organistica,apparso nel Bollettino Ceciliano (XVII, 3 [1922], pp. 131 s.), avendo egli già cercato di soddisfare queste esigenze e quelle delle chiese meno ricche con la costruzione di piccoli organi da studio e di un modello particolare, il "Frescobaldi", organo corale di tipo pratico, a due manuali, con 778 canne, registri di fondo di 16,8,4 piedi e un ottimo ripieno, la cui manticeria permetteva l'eventuale applicazione della ventilazione elettrica. In altri articoli sosteneva la necessità di unificare le misure della consolle degli organi, distinguendo giustamente quella da concerto e da chiesa, e di intensificare lo studio dell'organo, strumento di cui volle conservare sempre il carattere di italianità, classico, anche di fronte alle grandi affermazioni di tipi stranieri. Significativo fu un suo scritto, Per l'organo italiano. Lettera aperta del Sig. C. B. a un celebre organista italiano,che diede inizio nel Bollettino Ceciliano (XXIV, 3 [1929], pp. 45-47) ad una rubrica speciale - seguita poi da altri organari e organisti, e sulla vecchia questione del restauro o riforma degli organi antichi e su altri problemi inerenti allo strumento - nel quale il B. ribadiva i suoi concetti di svincolare dalla tutela degli organisti l'organaro, che poteva essere da essi consigliato solo sulla parte fonica e non su quella meccanica, e di "lasciare intatti gli organi antichi di vero interesse storico". Quest'ultima asserzione riecheggiava il rispetto e l'onestà dimostrati dal padre proprio nell'esercizio dell'arte dei restauro.
Alle teorie e agli studi il B. fece corrispondere un numero davvero considerevole di organi di squisita fattura (più di quaranta nella sola Milano), dalla fonica che il Bonnet definiva "invidiabile" e dalla tecnica elettrica perfetta.
Fra questi strumenti si ricordano i principali o i più caratteristici: 1913, S. Maria della Porta di Milano (intero rifacimento della parte meccanica, con l'aggiunta di un nuovo manuale espressivo, del materiale preesistente dell'organo Carrera), collaudato da G. Ramella, B. Pozzolo, Cervi e A. Nasoni; S. Antonio a Bologna, collaudato da G. Mattioli e A. Belletti; 1914, SS. Redentore a Milano (con la riversibilità tra pistoncini e pulsanti di pedale nella consolle); Scuola superiore di Musica Sacra a Roma, copia perfezionata dell'organo offerto nel 1913 e distrutto per uno scoppio di gas il 22 nov. 1914; 1915, S. Ambrogio a Milano; 1917, chiesa delle Aricelle del Sacro Cuore a Roma (con traspositore), collaudato da E. Boezi, R. Manari, L. Refice e O. Magnoni; 1918, Gesù Nuovo a Napoli, inaugurato da G. Cotrufo e P. Jaccarini; 1919, basilica di S. Maria della Passione a Milano; 1920, santuario di Oropa (Biella); Istituto dei Ciechi di Milano, collaudato da M. E. Bossi, A. Galliera, G. Terrabugio, P. Bognetti e F. Fiorentino; 1921, santuario del SS. Crocifisso a Castel San Pietro, collaudato da G. Mattioli; S. Francesco a Ravenna, inaugurato da G. Tebaldini, L. Refice e G. Calamosca; 1922, cattedrale di Pamplona (Colombia), collaudato da C. Chiesa e inaugurato da P. A. Yon; Ceia del Tambo (Colombia), collaudato da A. Bassi; 1923, chiesa della Sacra Famiglia a Firenze; cattedrale di Vicenza; cattedrale di Asmara (Eritrea); chiesa di Olavarra (Argentina); parrocchiale di Rauch (Argentina), collaudato da C. Dogliani, p. Magri e G. B. Grosso; 1924, S. Francesco da Paola a Milano, inaugurato da M. E. Bossi; un altro grande organo all'Istituto dei Ciechi a Milano; cattedrale di Jerico (Colombia), collaudato da C. Chiesa; 1925, Teatro Comunale di Bologna; santuario di Girardota (Colombia), a tre tastiere; St. Patrick a Hartford (S.U.A.); 1926, cattedrale di Pittsburg (S.U.A.); Cassano Spinola (Tortona), inaugurato l'8 settembre con un concerto di G. Pedemonte (organo del tipo "Palestrina", con facciata di stile ceciliano, consolle a due manuali di 58 note, 11 registri con relativi pistoncini e pedaletti); S. Nicola a Pisa, a tre tastiere, pedaliera di 30, 128 pistoncini di comando e più di 2.000 canne, inaugurato il 4 novembre da A. Pardini; parrocchia di S. Giuseppe a Roma; 1927, abbazia benedettina di Cava dei Tirreni; monastero della Visitazione, convento di Gesù e Maria, chiesa di S. Giuseppe a New York; cattedrale di Newark, S.U.A.; 1928, basilica dell'Immacolata a Genova, a quattro tastiere, consolle spostabile e le registrazioni luminose, opus 1476; Conservatorio di Napoli; chiesa delle Ancelle del Sacro Cuore a Ciampino (Roma); Teatro dell'Opera di Roma; 1929, cattedrale di Alessandria, collaudato il 25 marzo da L. Ferrari-Trecate, E. Lovazzano, G. Pagella e G. Amato; conservatorio di Bogotà; suore inglesi di Ranwich (Australia); Casa di riposo per musicisti "G. Verdi" a Milano, inaugurato da A. Bossi e dal violinista A. de Stefani; 1930, cattedrale di Tripoli, inaugurato da P. Tommasini; cattedrale di New York, tre grandi organi inaugurati da P. A. Yon; chiesa dei SS. Fondatori a Firenze, collaudato da U. e M. Cagnacci; Politeama Fiorentino, collaudato da G. Guerrini, V. Gui, L. Ferrari Trecate, V. Schlatter, F. Bagnoli, L. Amadio e T. Tassi e inaugurato da U. Matthey con la partecipazione dell'orchestra diretta da V. Gui; una chiesa di Sydney (Australia); cappella delle suore del Buon Pastore a Roma, collaudato e inaugurato da M. Perosi; 1931, Teatro Comunale di Bologna; S. Agata dei Goti a Roma, collaudato da R. Casimiri, R. Manari, F. Vignanelli e O. Magnoni; chiesa di S. Antonio in via Merulana a Roma, inaugurata da F. Vignanelli; S. Andrea delle Fratte a Roma, inaugurato da U. Matthey; chiesa dei Cappuccini della Missione di Bahia (Brasile), opus 1515, collaudato da A. Andreoni, C. Chiesa e S. Spinelli e inaugurato l'8 maggio 1932 da G. da Marino; 1932, S. Maria dell'Orto a Roma, inaugurato da F. Vignanelli e O. Magnoni; grandi organi del duomo di Como, opus 1519, collaudati da E. Dalla Libera, G. Borghezio, L. Ferrari-Trecate, A. Bossi, C. Picchi e P. Mauri e inaugurati il 4 settembre da P. A. Yon; 1933, chiesa di S. Pietro a Majella di Napoli, collaudato e inaugurato da D. D'Ascoli; organi corali nei seminari di Benevento e di Salerno; ricostruzione di un antico organo Serassi nella chiesa di Calolzio Corte (Bergamo), inaugurato da C. Chiesa; 1934, Teatro Sociale di Como; Conservatorio di musica di Napoli; Scuola primaria di Musica Sacra a Bergamo; chiesa dell'Istituto di S. Anna dell'Opera Barolo di Torino; duomo di Modena, collaudato da L. Ferrari-Trecate, C. Nordio, A. Bambini, E. Dalla Libera; 1935, prepositurale di S. Barbara a Modena; prepositurale di S. Maria Segreta a Milano, collaudato da A. Bossi, S. Spinelli e inaugurato da questo ultimo; S. Luigi Gonzaga a Milano, collaudato da S. Spinelli; 1936, Teatro Comunale di Bologna, collaudato da C. Nordio, G. Del Campo e Morosini; chiesa del Sacro Cuore a Bologna, inaugurato da F. M. Napolitano con la partecipazione della Società corale Rossini di Modena; cappella del Famedio a Milano; chiesa di Maria SS. Ausiliatrice a Torino; santuario del Sacro Cuore a Busto Arsizio; parrocchiale di Araceli a Vicenza, opus 1559, inaugurato da S. Dalla Libera; chiesa di Anacapri, inaugurato da F. Napolitano con la partecipazione dell',orchestra della Corale Scarlatti di Napoli; liceo musicale di Cagliari; cattedrale di Maria SS. Assunta a La Spezia, collaudato da L. Ferrari-Trecate, D. Cortopassi e G. Concina; 1937, chiesa di Dongio (Canton Ticino), inaugurato da L. Picchi; cattedrale di Alessandria d'Egitto, inaugurato da G. Cordone e G. Acckad; cattedrale di Cremona, collaudato da F. Caudana, A. Bambini, C. Chiesa e L. Picchi e inaugurato da U. Matthey; prepositurale di Desio; 1939, Pia Società S. Paolo di Alba, inaugurato da A. Bambini, C. Chiesa e Surbone; 1941, S. Giovanni a Porta Latina in Roma; 1950, organo principale della basilica della Santa Casa di Loreto, inaugurato da R. e A. Volpi; S. Francesco a Brescia, inaugurato da G. D'Onofrio; S. Orsola a Como, inaugurato da L. Picchi; 1952, S. Ambrogio a Milano (ricostruzione), opus 1675, inaugurato da A. Bossi, R. Fait e L. Picchi con la partecipazione dei cori della Polifonica ambrosiana diretti da G. Biella; basilica di S. Francesco a Bologna; 1953, parrocchiale di Brugherio (Monza), inaugurato da V. Gazzaniga; 1954, cattedrale di S. Paolo del Brasile, a cinque tastiere e più di 200 comandi; 1955, grande organo a quattro tastiere del santuario della Madonna di Caravaggio, opus 1707, e numerosi altri.
Il B. morì a Milano il 7 giugno 1956. Ha lasciato tre figli, Natale, Cesare e Alessandro, attuali continuatori e titolari della casa Balbiani Vegezzi Bossi di Milano, la quale può vantare 412 anni di attività nei membri della famiglia e 1766 strumenti costruiti fino al 1961, avendo adottato dal 1927, per volere di Carlo Vegezzi Bossi, una nuova numerazione di opere comprendente anche quella della casa Bossi che risale fino al 1550.
Fonti e Bibl.: Oltre alle notizie fornite cortesemente dalla famiglia, G. Tebaldini, Cantantibus organis (Ricordi personali e storici),in Bollett. Ceciliano, XVII, 3 (1922), coll. 125 ss.; G. Borghezio, L'organo dell'avvenire, ibid., XVIII, 2 (1923), pp. 19 s.; A. Bambini, Noterelle d'organaria, ibid.,XXIII, 2 (1928), p. 30; E. Bontempelli, Storia dell'arte organaria e organistica italiana, in M. E. Bossi. Il compositore. L'organista. L'uomo. L'organo in Italia,Milano 1934, pp. 148, 194, 207, 208 s.; C. Moretti, L'organo italiano...,Cuneo 1955, p. 33; necrologio in Musica Sacra,s. 2, I, 5 (1956), p. 132; E. Dalla Libera, Tutti organari. C. B.,in Boll. Ceciliano,I(1956), n. 8-9, p. 198; C. Balbiani, I sistemi di combinazioni per grandi organi,in Musica Sacra,s. 2, III (1958), n. 2, pp. 57 s.; per i collaudi di organi, v.le annate di Musica Sacra,1913, 1915, 1923, 1924, 1926-1939, e del Bollett. Ceciliano,1915, 1917, 1921-23, 1926, 1928-31, 1934-38, 1950, 1952, 1953; Diz. musicale Larousse,Milano 1961, p. 132.