CECA [Comunita Europea del Carbone e dell'Acciaio]
CECA (Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio) Organismo sovranazionale, istituito con il trattato siglato il 18 aprile 1951 a Parigi (➔ Trattato che istituisce la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio), il cui obiettivo era la creazione di un mercato comune del carbone e dell’acciaio, caratterizzato dalla libera circolazione di tali risorse all’interno della Comunità Europea e dal libero accesso alle fonti di produzione.
I 6 Paesi aderenti al trattato – Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Repubblica Federale di Germania – portarono rapidamente a termine i procedimenti interni di ratifica e il trattato entrò in vigore nel luglio del 1952. L’idea di trovare un accordo per la condivisione di alcune delle risorse strategiche per l’economia europea era stata del ministro degli Affari Esteri francese R. Schuman (➔) sotto l’impulso fondamentale di J. Monnet (➔). Il 9 maggio 1950 (diventa data anniversario dell’Europa), questi tenne, nella Sala dell’Orologio del Quai d’Orsay, un discorso nel quale auspicava che la gestione condivisa e consensuale di tali risorse potesse far venire meno alcuni dei fattori di contrasto che avevano favorito lo scoppio delle due guerre mondiali. Nel febbraio 1953, fu aperto il mercato comune del carbone, del minerale di ferro e dei rottami e furono soppressi i diritti di dogana e le restrizioni quantitative alla libera circolazione di queste merci. Venne infine meno la facoltà dei singoli Stati di intervenire con aiuti e sovvenzioni a sostegno della produzione nazionale. ● La CECA era dotata di una struttura istituzionale basata su 4 organi: Alta autorità; Consiglio speciale dei ministri; Assemblea comune; Corte di giustizia. Fulcro decisionale della comunità era l’Alta autorità, composta di 9 membri, che disponeva di ampi poteri deliberativi. Nel 1967, con l’entrata in vigore del cosiddetto Trattato di Fusione (➔), firmato nell’aprile 1965, le istituzioni della CECA divennero parte delle altre due comunità istituite con i Trattati di Roma: la Comunità Economica Europea (➔ CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (CEEA; ➔ EURATOM). Da quel momento anche il bilancio delle 3 istituzioni divenne comune. Non fu interessato dalla fusione il Comitato consultivo della CECA, organo autonomo istituito, con lungimiranza rispetto ai tempi, per favorire la rappresentanza della società civile all’interno della Comunità.
Se da un punto di vista politico la CECA ha svolto un ruolo essenziale di apripista del processo di integrazione europea, fungendo anche da premessa per gli accordi successivi, e se, in particolare, ha contribuito al reinserimento della Germania occidentale nelle dinamiche politiche ed economiche del vecchio continente, dal punto di vista prettamente economico essa ha vissuto vicende alterne. Al momento della sua istituzione, sia il carbone sia l’acciaio erano risorse strategiche: il primo rappresentava una delle principali fonti energetiche disponibili, mentre il secondo appariva fondamentale per lo sviluppo industriale futuro. In questo contesto va valutata la funzione di cruciale importanza che la Comunità ebbe nel regolare i rapporti tra Francia e Repubblica Federale di Germania, sul cui confine erano distribuiti i principali bacini carbosiderurgici dell’Europa occidentale. Nei 50 anni che seguirono all’istituzione della CECA, tuttavia, l’importanza del carbone si ridusse in modo significativo e, anche per motivi di ordine ambientale, esso cessò di essere il riferimento primario per la produzione di energia. Con gli anni, anche la produzione siderurgica iniziò a sperimentare una serie di problemi strutturali e a partire dalla seconda metà degli anni 1970 l’industria siderurgica comunitaria entrò in una crisi profonda, che obbligò la CECA a impostare una strategia di rilancio basata sulla modernizzazione della produzione, sulla progressiva apertura ai Paesi dell’Europa centrale e orientale e sulla stabilizzazione del mercato. ● Nel luglio 2002 il trattato istitutivo della CECA è giunto a scadenza. In considerazione dell’esaurimento della sua missione storica, vi è stata unanimità nella volontà di non prolungarne l’esistenza. A tutela della continuità istituzionale è stata accettata la proposta, avanzata dalla Commissione europea, di integrare l’industria del carbone e dell’acciaio nel trattato istitutivo della Comunità Europea, il cui dettato risulta applicabile a questi settori a partire dall’abrogazione del Trattato di Parigi del 1951.