CEARÁ (A. T., 155-156)
Stato del Brasile di NE., limitato dall'Atlantico a N.-NE., a E. dagli Stati di Rio Grande do Norte e di Parahyba, a S. dal Pernambuco, a O. dal Piauhy.
Il territorio costituisce nel suo insieme un piano inclinato, aperto sull'Oceano, che sale verso l'interno fino ad appoggiarsi a rilievi di 600-1000 m., i quali lo limitano a S. e a O., e fa parte del penepiano del NE. brasiliano formato di rocce cristalline arcaiche (gneiss e micascisti). L'uniformità di questo penepiano è interrotta da notevoli affioramenti granitici che si elevano a formare le serre di Baturité, Maraugnapé, Mattas, ecc. Strati orizzontali di arenarie cretaciche rimaste in posto costituiscono, lungo il confine col Piauhy, la Serra Grande e la Serra da Ibiapaba, a S. la Chapada do Araripe e ad E. la Chapada do Apody.
I fiumi, poco numerosi e di scarsa importanza, hanno carattere torrentizio e sono soggetti a piene rapide e violente nella stagione delle piogge, mentre inaridiscono quasi completamente, tranne in vicinanza della costa, nella stagione secca.
Il clima è quello classificato come equatoriale semiarido (v. brasile), nelle sue più tipiche caratteristiche e cioè: la temperatura si mantiene elevata (27°) durante tutto l'anno, con un'escursione, tra il mese più caldo (dicembre) e quello più freddo (giugno), che non raggiunge o supera di poco un grado; notevole è l'umidità e scarsa la nebulosità, la piovosità poi è sufficiente o abbondante nella stretta fascia costiera (Fortaleza mm. 1400), ma sull'altipiano interno oscilla tra 800 e 1000 mm., cifra assai scarsa a causa della temperatura elevata e dell'intensa evaporazione. La distribuzione delle piogge, poi, non è uniforme, giacché l'acqua cade quasi tutta da dicembre a giugno. Conseguenza dell'irregolare piovosità sono le siccità che hanno avuto spesso effetti disastrosi sulla vita sociale (distruzione del bestiame, spostamento di grandi masse di popolazione). La vegetazione è in stretta dipendenza col clima: all'epoca della prima colonizzazione nella zona costiera si trovavano tratti più o meno estesi di foresta di Caesalpinia echinata (pão brasil) distrutta dai primi occupanti, mentre nell'interno la foresta è stata sempre ristretta ai distretti più piovosi. Il resto del territorio, il sertão, è coperto da un cespugliato denso, la caatinga (v. brasile).
Dal punto di vista dell'utilizzazione agricola nel Ceará si distinguono tre zone: il litorale, le serras e il sertão. Il litorale comprende la spiaggia uniforme e bassa con qualche terreno alluvionale dove cresce l'albero del cocco, le dune sabbiose che limitano la spiaggia stessa e la zona poco elevata dei taboleiros nel cui suolo si coltiva la canna da zucchero, il riso, la mandioca, e qua e là il cotone. Nelle serras i versanti esposti ai venti sono in genere abbastanza umidi e vi cresce una vegetazione esuberante e sempre verde. Vi si estendono ricche piantagioni di caffè ed estese coltivazioni di cotone, canna da zucchero, cereali, ecc. Il sertão è la zona essenzialmente destinata all'allevamento del bestiame. Secondo il censimento agricolo del 1920 l'area coltivata era di appena ha. 183.590, di cui ha. 24.148 erano adibiti alla coltura dei cereali e altre piante alimentari, ha. 46.277 erano occupati da piante industriali (cotone e canna da zucchero) e ha. 113.165 da colture arborescenti e arbustive, tra cui il caffè e specialmente la Maniçoba, che fornisce una particolare qualità di gomma elastica nota in commercio col nome di Ceará-rubber. Il patrimonio zootecnico, che costituisce la maggiore ricchezza dello stato, risultò nel 1920 di 520 mila bovini, di 530 mila caprini, di quasi 400 mila ovini e circa 200 mila suini. I municipî più ricchi di bestiame sono quelli più interni.
La produzione del cotone sembra destinata a un ampio sviluppo, particolarmente se la costruzione già iniziata di bacini e serbatoi artificiali potrà garantire l'acqua per la irrigazione.
Il commercio di esportazione è alimentato soprattutto dal cotone, dalle pelli secche e salate, della cera carnauba e dalla gomma di maniçoba. Esso è concentrato nei due porti di Fortaleza e di Camocim, frequentati dalle navi delle compagnie brasiliane, e a cui fanno capo rispettivamente la ferrovia di Baturité che si inoltra fino a Crato e si spinge con un tronco, che parte da Lavras, fino a Pombal, nello stato di Parahyba, e la ferrovia di Sobral, che raggiunge Cratheús.
La popolazione, che risultò di 1.319.228 ab. nel 1920 e fu valutata pari a 1.615.000 ab. alla fine del 1929, mantiene una densità assai superiore a quella del Brasile (3,6), nonostante la forte emigrazione: predomina incontrastato l'elemento cearense formato dai discendenti dei primitivi abitanti indigeni mescolatisi profondamente coi coloni portoghesi; gli stranieri sono pochissimi, appena 901 nel 1920 e di essi 105 italiani.
Il territorio è diviso in 86 municipî, tra cui i principali sono: Fortaleza, la capitale e il primo porto dello stato, Baturité (abitanti 30.032 nel municipio, 8.762 nel distretto), centro della coltura dello zucchero, Iguatú, ab. 32.406, Quixeramobim, ab. 20.000, e Crato, ab. 29.779, tutti sulla ferrovia Fortaleza-Crato; Aracaty, ab. 27.551, sul basso Jaguaribe, centro dell'esportazione della cera carnauba; Camocim, ab. 17.271, piccolo porto presso il confine con il Piauhy e collegato con ferrovia a Sobral e a Cratheús.
All'istruzione popolare provvedono circa 500 scuole elementari, ma il numero degli analfabeti è sempre forte e nel 1920 solo il 20% della popolazione sapeva leggere e scrivere. Le scuole medie e superiori sono concentrate nella capitale (v. fortaleza).
Bibl.: J. P. Maassen, Der nordbrasilische Küstenstaat Ceará, Düsseldorf 1908; T. Pomeu Souza, O Cesarà no começo do seculo XX, Fortaleza 1909; A. Loefgren, Notas botanicas: Cearà, Rio de Janeiro, Inspectoria de Obras contra as seccas, 1910; id., Mappa botanica do Estado do Cearà, ibid. 1910; R. Crandall, Geographia e geologia dos Etados de Parahyba, Cearà etc., Rio de Janeiro 1910; Diccionario, ibid. 1922; Delgado de Carvalho, Dados pluviometricos do nordeste do Br., ibid. 1922; Almanach do Estado do Cearà para 1925, Fortaleza.