CATERATTA (IX, p. 446)
Si è oggi a conoscenza di altre cause, oltre quelle già note, suscettibili di condurre a opacamenti del cristallino. Si sono così riconosciute cateratte che insorgono nel corso di avitaminosi ed in particolare in carenza di lattoflavina (Vitamina B2), di fattore antipellagroso (PP) e, quando vi è deficienza di calcio, di vitamina D. Si è pure veduto come dal cristallino scompaiano altri fattori vitaminici, quali la Vitamina B1 e soprattutto la Vitamina C, pur non essendo ancora pervenuti a stabilire un nesso causale tra la scomparsa di tali fattori destinati al metabolismo tissurale e l'opacamento del cristallino: nell'avitaminosi Bi (beri-beri) e nell'avitaminosi C (scorbuto) non si verifica infatti cateratta. Siamo inoltre illuminati sul valore degli aminoacidi, presenti nel cristallino, per il mantenimento della trasparenza lenticolare: si conoscono così cateratte da deficienza di aminoacidi (specie triptofano) ed è confermata la scomparsa dal cristallinn caterattoso di cisteina ed in genere di sostanze con gruppi-SH. Vi sono altresì cateratte da disturbi endocrini, fra le quali è di particolare importanza la cateratta da insufficienza paratiroidea o tetanica. Una cateratta tetanica si può ottenere anche nella fase di guarigione del rachitismo, quando vi è spasmofilia con abbassamento del tasso del calcio ematico (V. Bahr) e nella tetania sperimentale alimentare (G. B. Bietti). Fra le sostanze tossiche che conducono alla cateratta sono da segnalare oltre alla naftalina e prodotti analoghi, il tallio, e l'a-dinitrofenolo; una cateratta si ottiene con la ricca somministrazione di lattoso e galattoso. Anche la deficienza acuta di ossigeno conduce, almeno sperimentalmente, ad opacamenti lenticolari.
Notevole infine la recente acquisizione che cateratte congenite possono stabilirsi quando la madre sia andata incontro durante i primi tre mesi della gravidanza ad una malattia da virus (specialmente la rubeola).