catalogo
catàlogo [Der. del lat. catalogus, dal gr. katálogos "elenco"] [ASF] C. astronomico: elenco di dati, di vario tipo, a partire dalla posizione sulla volta celeste, riguardanti stelle, detto anche, generic., c. stellare. Se ne hanno di vari tipi: di posizione, ove si riportano le coordinate atte a individuare la posizione di un astro, e che si distinguono in visuali, se elaborati con osservazioni visuali, e fotografici, se elaborati con osservazioni fotografiche (tra essi, preminente è il cosiddetto c. fondamentale: v. oltre); fotometrici; colorimetrici; spettroscopici; di velocità radiali; di parallassi; di stelle doppie e multiple; di stelle variabili; di nebulose e ammassi stellari; di radiostelle. I primi c. stellari furono di posizione, da quello di Timocari e Aristillo (sec. 4° a.C.), che è andato perduto, a quello di Ipparco (metà del sec. 2° a.C.), anche questo perduto nella veste originale, ma riportato da Tolomeo nel suo Almagesto (2° sec. d.C.) e rimasto pressoché unico fino al sec. 10°, in cui si ebbe il c. di as-Su-fī-, e al sec. 14°, in cui si ebbe quello promosso da Ulu-gh Beg. Migliorati i mezzi di osservazione si ebbero successiv. i c. di T. Brahe, di Hevelius, di G.B. Riccioli e finalmente quelli di J. Flamsteed e quindi di N.L. Lacaille (riguardante le stelle circumpolari australi) e J. Bradley e quello di G. Piazzi a Palermo (fine del sec. 18°). Tra i c. più recenti una menzione particolare merita la Bonner Durchmusterung (sigla: BD), iniziata da F.W. Bessel e ultimata da F.W.A. Argelander nell'osservatorio di Bonn, che costituisce una rassegna delle posizioni e grandezze apparenti di tutte le stelle del cielo boreale fino alla 9a magnitudine (circa 324 000), riportate anche in un ampio atlante celeste, tuttora in uso, in un'edizione comprendente anche le stelle dell'emisfero australe fino al parallelo di declinazione 23°, e completata da un secondo c., la Cordobe Durchmusterung (COD), in cui la rassegna è estesa a tutte le stelle dell'emisfero australe. Importanti sono i c., come il Dritter Fundamental Katalog (FK3) e il Catalogue of 5268 Standard Stars (N 30) dell'osservatorio di Washington, detti c. delle stelle fondamentali, perché le posizioni delle stelle ivi riportate sono state determinate con altissima precisione, da servire quindi come punti cui riferire la posizione di altri oggetti celesti (si tratta dunque di c. fondamentali); in tempi recenti è da ricordare la missione spaziale Hipparcos dell'ESA, che ha lo scopo di redigere un c. di circa 100 000 stelle con un'accuratezza nella separazione angolare di circa 0.001''. È da ricordare che c. stellari riferentisi a epoche diverse costituiscono la base per determinare i moti relativi delle stelle più vicine. Altra opera fondamentale è il catalogo astrografico, eseguito con la collaborazione di 18 osservatori di tutto il mondo (per l'Italia, Catania e Vaticano) insieme con la Carta fotografica del cielo e contenente le posizioni di circa due milioni di stelle, ricavate da misurazioni micrometriche eseguite sulle lastre fotografiche. Dei c. non di posizione, quelli fotometrici danno le grandezze apparenti delle stelle, come la Revised Harvard Photometry, che costituisce insieme un c. fotometrico e spettroscopico di fondamentale importanza. Strettamente connessi con questi sono i c. di stelle variabili, tra cui la Geschichte und Literatur des Lichtwechsels dell'Astronomische Gesellschaft, che contiene circa 2000 stelle variabili (tutte note al 1915), l'Atlas stellarum variabilium di J.G. Hagen e quello più recente e completo (1948) degli astronomi russi B.B. Ku-karkin e P.P. Parenago. Affini si presentano ancora i c. colorimetrici e spettroscopici, che danno, rispettiv., il colore e lo spettro delle stelle; dei secondi, fondamentale è il Draper Catalogue, che contiene grandezza e tipo spettrale di 225 000 stelle. Tra i c. delle velocità radiali, dei moti propri, delle parallassi stellari sono da ricordare quelli di Messier (M), di W. Herschel, di J.L.E. Dreyer, e il New General Catalogue of Nebulae and Clusters of Stars (NGC). Un primo c. di radiostelle è stato pubblicato nel 1951 e contiene indicazioni relative a circa 50 radiostelle del cielo boreale. Da ricordare, infine, i c. di stelle doppie e multiple, tra i primi e più importanti dei quali sono quelli di F.W. Struve, di W. Burnham e di R.G. Aitken. ◆ [ASF] C. fondamentale: raccolta sistematica delle posizioni e dei parametri di moto di un congruo numero di stelle, ricavata da serie di osservazioni opportunamente analizzate ed elaborate affinché i dati risultino riferiti a una medesima epoca e a un ben definito sistema di coordinate; la denomin. deriva dal fatto che esso è fondamentale per i fini dell'astrometria: v. catalogo fondamentale. ◆ [ASF] C. stellare: lo stesso che c. astronomico (v. sopra). ◆ [ASF] C. stellare a zone: v. catalogo fondamentale: I 524 e. ◆ [ASF] C. stellare completo: v. catalogo fondamentale: I 520 e.