ÇATAL HÜYÜK
Collina artificiale nella piana di Konya nella Turchia sud-orientale, oggetto di indagini archeologiche dal 1960 al 1963, ad opera del British Institute of Archaeology di Ankara. Gli scavi, condotti sotto la direzione di J. Mellaart, hanno portato alla scoperta di un importantissimo centro abitato di età neolitica, che fiorì dal 6500 al 5700 a. C. circa; nel corso di questo periodo l'insediamento venne più volte ricostruito, com'è dimostrato dal succedersi di dieci livelli di occupazione.
Gli edifici, costruiti in mattoni crudi e canne, si dividevano in abitazioni private e ambienti destinati al culto; le abitazioni private, costituite da una stanza maggiore cui talora erano annessi vani minori adibiti a magazzini, erano addossate le une alle altre, formando dei blocchi unitari con una grande corte al centro, e avevano come unica via di accesso una botola collocata sul tetto, da cui mediante una scala di legno si discendeva nel vano principale; il passaggio tra le case avveniva attraverso i tetti.
Particolare interesse rivestono gli ambienti dedicati al culto: essi sono presenti in numero abbondante e sono caratterizzati da decorazioni in rilievo e da pitture murali. Notevoli tra di essi il Tempio dei Leopardi, dominato da due immagini affrontate di questi felini eseguite in rilievo dipinto e in grandezza naturale, e il Tempio degli Avvoltoi, adorno di impressionanti pitture che raffigurano i grandi rapaci in atto di divorare corpi umani decapitati.
Oltre alle testimonianze artistiche fissate sulle pareti degli edifici sacri, a Ç. H. sono stati rinvenuti vari pezzi di scultura: statuette di donne obese in argilla dipinta e in pietra, che testimoniano verosimilmente un culto della fecondità, immagini in pietra di individui di sesso maschile, figurine in argilla di animali. Il popolo di Ç. H. seppelliva le ossa dei propri morti sotto i pavimenti delle case e degli edifici sacri, dopo averle sottoposte a una prima scarnificazione; tali sepolture erano per lo più collettive e da esse provengono numerose suppellettili che facevano parte della vita quotidiana dei defunti: collane e braccialetti di perline e di osso, fibbie da cintura in osso, spatole e vasellame in osso, legno e pietra (la ceramica è attestata solo a partire dal livello v), sigilli in terracotta e armi litiche particolarmente raffinate, tra cui spicca un pugnale con la lama di selce e il manico in pietra a forma di serpente arrotolato a 8. A Ç. H. erano sviluppate l'industria tessile e la tecnica di lavorazione del legno e della pietra, particolarmente dell'ossidiana; l'insediamento doveva anche essere il centro di un fiorente commercio con le località vicine, dalle quali provenivano le materie prime che ivi si lavoravano.
Bibl.: J. Mellaart, Çatal Hüyük. A Neolithic Town in Anatolia, Londra 1967.