Poeta (Coimbra 1869 - ivi 1944); dopo le esperienze giovanili di Cristalizações da morte (1884), Canções de Abril (1884), Jesus de Nazaré (1885), Per umbram (1887), Horas tristes (1888), con le quali aveva seguito la tradizione della poesia romantica lusitana, tendente a tradurre le ultime voci di un romanticismo un po' tardivo nelle forme classiche dell'arte, con Oaristos (1890), Horas (1891), Interlúnio (1894) accolse e realizzò la poetica dei parnassiani francesi, con uno smagliante gioco di immagini nelle quali il suo linguaggio si risolve simbolisticamente attraverso una ricca preziosità musicale, nell'esaltazione della bellezza pura. Libero dal fascino delle correnti moderniste, il C. tornò con Constança (1900), O fi lho pródigo (1910) alla tradizione della poesia del suo paese. Di notevole interesse, fra le molte opere da lui pubblicate, Saudades do céu (1899), A sombra do quadrante (1906), Canções desta negra vida (1922), Últimos versos (1938), ecc.