CARREGGIO (fr. charrois, train; sp. carruaje, tren; ted. Train, Fuhrparx; ingl. park)
Fino a tempi recenti, le masse, non ancora enormi, di armati, vivevano in guerra soprattutto utilizzando le risorse dei paesi attraversati; i servizi logistici non esistevano o erano allo stato embrionale; gl'impedimenta al seguito erano relativamente assai limitati. Col progredire della civiltà, con l'introduzione delle armi da fuoco, che implicavano il consumo di molte munizioni, col crescere del numero degli armati, le necessità dei rifornimenti vennero aumentando e con esse l'entità dei convogli al seguito degli eserciti. Si ebbero così lunghissime file di carri e un andirivieni di colonne mobili colleganti le truppe coi magazzini di rifornimento, spesso con l'effetto d'intralciare o paralizzare il movimento dei reparti combattenti. Le ferrovie, accrescendo rapidità e potenza ai movimenti di rifornimento e di sgombero, portarono un notevole aiuto; ma in genere si limitarono a congiungere gli stabilimenti esistenti in paese con quelli costituiti a tergo degli eserciti, denominati depositi centrali e magazzini di armata. Dai magazzini di armata alle truppe combattenti, il servizio, per ragioni di sicurezza e anche di materiale possibilità, continuò a essere fatto con carreggio a trazione animale. Per meglio regolarne il movimento e diminuirne l'ingombro, si usava dividerlo in carreggio di combattimento e grosso carreggio; il primo comprendeva i carri addetti al servizio sanitario, al trasporto delle munizioni e a qualche importante servizio del genio; il secondo comprendeva bagaglio, tende, viveri, ecc. Il carreggio di combattimento era inserito nelle colonne in marcia; il grosso carreggio seguiva in coda a tutta la colonna. In caso d'incontro col nemico, i singoli elementi del carreggio di combattimento si disponevano immediatamente a tergo delle truppe rispettive; il grosso carreggio si arrestava più lontano in attesa di ordini, avendo cura di lasciare libero il transito lungo la via. Con queste norme, più o meno comuni a tutti gli eserciti europei, questi entrarono in guerra nel 1914. Nel corso della guerra l'automobilismo, che già prima aveva trovato qualche applicazione nel campo militare, si sviluppò e si affermò su larga scala, sostituendo in gran parte il carreggio a trazione animale. La trasformazione si effettuò specialmente per i servizî di 2ª linea, quelli cioè destinati a collegare con ampio raggio d'azione le truppe coi magazzini di armata. Per i servizî di 1ª linea, destinati cioè a seguire immediatamente le truppe e quindi a procedere a moderata andatura, la sostituzione non risultava altrettanto conveniente, appunto perché era inutilizzata una delle prime qualità del motore: la velocità. Tuttavia anche nelle colonne-carreggio al seguito delle truppe l'automobilismo esercitò qualche influenza, nel senso di diminuire la quantità dei carri e conseguentemente la lunghezza delle colonne. Inoltre alcuni rifornimenti, che con la trazione animale dovevano seguire da presso le truppe, poterono essere soppressi, provvedendosi al momento opportuno a inviarli direttamente dai magazzini. Tale tendenza si va oggi accentuando, nel senso di lasciare a trazione animale e al seguito immediato delle truppe il solo carreggio di combattimento, sostituendo interamente il grosso carreggio con autocarri destinati a restare alla tappa e a raggiungere poi rapidamente le unità nella nuova sosta, a marcia compiuta o a combattimento finito. In caso d'incontro col nemico, il comandante del carreggio invia avviso al comandante delle truppe per informarlo della posizione del carreggio e riceverne ordini, e nel tempo stesso prende le misure necessarie per la protezione del convoglio. Nelle guerre future le colonne-carreggio costituiranno un bersaglio assai facile per l'aviazione nemica; donde l'opportunità di sostituire, per quanto è possibile, il carreggio con autocarreggio che, come si è detto, può rimanere convenientemente occultato alla tappa, durante la marcia delle truppe. per raggiungere poi l'unità col favore delle tenebte.
Tipi di carreggio militare. - Non esiste una distinzione netta fra carreggio militare e carreggio comune, se non quando il carreggio serve al trasporto di speciali armamenti, così da poter essere considerato quasi parte integrante dell'armamento stesso. Ciò si verifica in particolar modo per le artiglierie campali, che richiedono speciali mezzi di trasporto, i quali non rientrano più nella categoria del carreggio militare, ma dell'arma stessa (v. affusto). Col progredire dell'arte militare, con lo svilupparsi e complicarsi degli armamenti, con il moltiplicarsi dei varî servizî tecnici assegnati alle armate, il carreggio militare ha avuto un notevole incremento non solamente di numero, ma anche di specializzazione.
Criterî e caratteristiche principali del carreggio militare moderno e della sua predisposizione sono i seguenti:
a) di ordine economico: si cerca di aver sempre il carreggio occorrente all'esercito con gli effettivi del tempo di pace, più una piccola parte del carreggio occorrente in caso di guerra, limitatamente ai tipi caratteristici dell'uso militare e senza riscontro negli usi civili. In caso di guerra si provvede rapidamente alla costruzione del carreggio di prette caratteristiche militari e a una larga requisizione d'ippocarreggio e di autocarreggio d'uso civile;
b) di ordine tecnico: si assegnano tipi di carreggio speciale soltanto per quegli usi che assolutamente lo richiedono; altrimenti si adattano con trasformazioni i comuni tipi di carreggio; si uniformano, più che sia possibile, i tipi che devono essere costruiti apposta per uso militare, sia allo scopo di agevolarne la fabbricazione su vasta scala, sia per allargare al massimo la possibilità di adoperarli fra le varie armi e servizî; si tende all'autocarreggio per tutti i servizî a tergo dell'esercito, i quali possono facilmente utilizzare la rete stradale, assicurando meglio la capacità e la rapidità dei trasporti; si adopera l'autocarreggio anche per alcuni servizî all'immediato seguito delle truppe, quando sia necessario per la caratteristica delle truppe stesse (cavalleria, ciclisti) e quando il peso e la natura dei materiali da trasportare lo renda più opportuno. Per taluni trasporti di prima linea si tenta di disporre di autocarreggío atto a superare strade molto dífficili, in cattivo stato, o anche di uscire dalle strade e percorrere terreno naturale; si riserva il traino animale con carreggio molto leggiero ad alcuni servizî di prima linea (specie per rifornimento di munizioni), soprattutto in previsione di guerra in territorî di montagna o poveri di strade, o con opere d'arte deboli, o con terreno molto difficile fuori strada.
Le principali categorie del carreggio militare sono le seguenti:
Carreggio per artiglieria. - È destinato essenzialmente al trasporto delle munizioni, di posti di comando (osservatorî e altri servizî tecnici d'artiglieria) e delle stesse artiglierie. Il criterio odierno è quello di provvedere ai principali trasporti di munizioni fino alla zona dei gruppi di batterie (5-10 km. dalla fronte) con autocarreggio; quindi le munizioni procedono verso le batterie o con lo stesso autocarreggio, se si tratti di artiglierie a traino meccanico, ovvero con ippocarreggio se si tratti di artiglierie ippotrainate. A quest'ultimo tipo di carreggio si dà il particolare nome di cassoni, che costituisce uno dei più caratteristici e noti esempî di carreggio militare. Il cassone è un carro a 4 ruote formato di due parti: un avantreno (di solito eguale all'avantreno che serve a trainare l'affusto con la sua bocca da fuoco) e un retrotreno munito di un grosso cofano per le munizioni, di due ruote e di una coda a occhio o gancio o altro attacco per riunirlo all'avantreno, in modo da avere un complesso molto snodato sia in senso longitudinale sia in senso trasversale, per consentirgli di adattarsi a tutte le irregolarità del terreno. L'avere poi il cassone lo stesso avantreno del pezzo facilita il rifornimento perché consente lo scambio, se necessario, fra i due avantreni. I comandi, gli osservatorî, i varî organi tecnici che oggi richiede il servizio delle batterie (di topografia, telemetria, fonotelemetria, ecc.) esigono strumenti e attrezzi speciali, che spesso occorre spingere avanti, prima ancora dell'arrivo dei pezzi in batteria, e che, insieme col personale specializzato, sono trasportati mediante un carreggio speciale che, per guadagno di tempo e di capacità di trasporto, sta quasi del tutto diventando autocarreggio, con appositi impianti speciali nella carrozzeria e nelle varie sovrastrutture. Per il trasporto delle artiglierie medie o pesanti, anche se il loro movimento deve aver luogo solo sulle strade (spesso ripide o rovinate), si usano autocarri speciali, di grande potenza e spesso dotati di speciali organi di aderenza al terreno per impedire lo slittamento. A essi, quando hanno struttura speciale per questo scopo, si dà il nome di trattrici o trattori. Questa macchina, di cui si è fatto largo uso durante la guerra del 1914-18, ha di solito le ruote posteriori munite di speciali fasce di aderenza (v. cingolo), ovvero ha addirittura un complesso meccanismo di traino che viene quasi ad assumere la forma e la funzione che nei carri armati hanno le rotaie a cingolo (v. carro armato). La trattrice puo così sviluppare un grande sforzo di trazione e rimorchiare per lunghe e ripide strade di montagna (spesso a svolti bruschi) pesantissimi pezzi di artiglieria, che sarebbe impossibile trasportare con il traino animale. La tendenza odierna è di dotare l'artiglieria di un autocarreggio ancora più potente delle trattrici adoperate nella passata guerra, e soprattutto più manovriero, in modo da poterlo usare con una certa facilità anche fuori delle strade, e ciò per l'opportunità di coprirsi in tempo dall'osservazione aerea nemica. Questa maggiore manovrabilità del carreggio militare si ottiene in varî modi, tutti consistenti nel dare alle ruote un grande appoggio e una grande presa nel terreno, e nel rendere possibilmente motrici tutte le ruote. Una geniale soluzione si ha, a questo scopo, con uno speciale tipo di trattore (modello Pavesi-Fiat) che è già in servizio per l'artiglieria italiana (fig. 1).
Per meglio evitare l'affondamento e agevolare la trazione ove il terreno sia poco consistente, le ruote di questo trattore, che hanno già cerchioni molto larghi, sono munite di coltelli radiali che possono a volontà o risultare nell'interno della ruota (per la marcia su strade o terreno compatto e pianeggiante) ovvero riuscire in fuori, in modo che penetrino e si ancorino fortemente al terreno (per la marcia fuori strada, in terreno molle, su forti pendii, quando il carico da rimorchiare è considerevole). Questo tipo di autocarro rappresenta anche una soluzione tecnica ricca di possibilità di pratiche applicazioni nei riguardi civili (agricoltura, bonifica) ed è prevedibile che esso trovi ancora larghe applicazioni militari, p. es. per tipi leggieri di carri armati. Un tipo molto comune di carro da artiglieria (analogo anche a quello di cavalleria) per il trasporto di bagaglio e di foraggio, e che per le truppe a cavallo costituisce finora il tipo classico di carro militare che in avvenire sarà forse sostituito da un autocarro, è il carrobagaglio (fig. 2).
Carreggio per fanteria. - La fanteria ha una necessità di carreggio relativamente minore dell'artiglieria, dato il suo munizionamento molto più leggiero; essa richiede però per i suoi immediati servizî un carreggio più idoneo a percorrere strade difficili e a uscire fuori delle strade, mentre per i rifornimenti di seconda linea può valersi di carreggio di tipo normale (oggi generalmente autocarreggio). Negli ultimi decennî il carreggio di la linea della fanteria era formato per battaglione (unità tattica), al quale erano assegnate da 7 a 9 carrette per i varî bisogni della truppa. Si sentì poi il bisogno di mettere questo carreggio in grado di seguire sempre più da presso le minori unità di fanteria, rendendosi quindi necessario alleggerirlo, mentre d'altra parte i rifornimenti dal tergo diventavano sempre più pesanti. Si venne così a tipi alleggeriti di carrette, molto usate durante la guerra 1914-18 e tuttora. La carretta da battaglione leggera, pur essendo nel suo insieme analoga a una comune carretta, ha molte caratteristiche sue proprie, imposte da una lunga esperienza. La carretta da battaglione tipo alpino (fig. 3) è analoga alla precedente ma più piccola, alquanto più robusta e adatta a percorrere anche qualche tratto di buona mulattiera.
Un problema di particolare interesse per la vita delle truppe in campagna e per il carreggio dei corpi è stato quello delle cucine mobili o rotabili (fig. 4), che sono destinate alla cottura negli alimenti durante la marcia delle truppe. Una cucina rotabile per essere veramente pratica deve rispondere a un complesso di requisiti non sempre conciliabili tra loro; per questo, e anche per economia, è mancata finora da noi una vera adozione di cucine rotabili, che invece sono largamente adoperate da altri eserciti. Una tendenza odierna, seguita specialmente da eserciti che prevedono le guerre in territorî pianeggianti o che non possono disporre di molti quadrupedi mentre abbondano di carburante, è quella di largheggiare di autocarreggio anche per i servizî di prima linea di fanteria. Questo naturalmente deve poter facilmente uscire dalle strade, per raggiungere, ove il terreno non sia troppo difficile, le unità nella loro dislocazione più avanzata (fig. 5). Durante la guerra 1915-18 alcuni rifornimenti per piccole unità alpine dislocate in località di difficile accesso furono fatti, d'inverno, con speciali carriole o slitte trainate a mano e talora anche da cani.
Carreggio per servizî dî rifornimento. - Ha speciali caratteristiche militari solo quello per i servizî di prima linea e soprattutto il carreggio per il servizio sanitario, il quale deve provvedere a trasporti di pesi unitarî considerevoli e di partícolare delicatezza. Le ambulanze militari (v.), pertanto, sono state argomento di studio molto diligente. L'introduzione dell'automobilismo ha permesso di trasformare in autoambulanze, di cui oggi è largamente dotato il nostro esercito, le antiche ambulanze a cavalli. Il desiderio di spingere più avanti che sia possibile questo autocarreggio di soccorso, facendolo anche uscire dalle strade, in modo da ridurre più che sia possibile il trasporto a mano dei feriti in barelle, fa largamente tentare oggi il sistema di applicare anche alle autoambulanze speciali sistemi di trazione adatti per terreni difficili (v. fig. 6). Altri servizî sanitarî (radiologia, disinfezione, ecc.), come pure altri servizî tecnici (ponti di equipaggio, radiotelegrafia, aerostatica, fotoelettrica, colombi viaggiatori, ecc.), richiedono un carreggio speciale, adatto al trasporto rapido sulle strade ma possibilmente anche fuori.