caro-acqua
(caro acqua), s. m. Rialzo delle tariffe di fornitura dell’acqua.
• la privatizzazione della gestione dell’acqua punirà dunque nel modo più ingiusto i Comuni «virtuosi», quelli che hanno sin qui assicurato servizi adeguati a tariffe non demagogiche, facendo così, in modo equo, l’interesse degli amministrati. Né consentirà una sana competizione, alla pari, fra pubblico e privato. E sì che le prime privatizzazioni hanno già provocato un caro-acqua assurdo. (Vittorio Emiliani, Unità, 6 novembre 2009, p. 2, Diario) • Caro acqua nella città dei «nasoni». Un paradosso. A Roma ci sono ben 2500 punti dove bere quella pubblica. Dentro le Mura si contano 280 «nasoni», le classiche fontanelle capitoline, a cui bisogna aggiungere altre 114 fontanelle di altro tipo ma da cui sgorga comunque acqua pubblica potabile. (E[rica] D[ellapasqua], Tempo, 23 luglio 2011, Cronaca di Roma, p. 5) • Alle urne per riprendersi la gestione dell’acqua. […] È la protesta contro il caro acqua e la guidano i centri dell’ex Comunità montana Aveto, Graveglia e Sturla. Una battaglia condivisa anche da Rezzoaglio e Ne, seppure non organizzino la consultazione. (Debora Badinelli e Eloisa Moretti Clementi, Secolo XIX, 3 aprile 2014, p. 11, Levante).
- Composto dal confisso caro- aggiunto al s. f. acqua.
- Già attestato nella Stampa Sera del 31 ottobre 1970, p. 15, Ultime Notizie (Renato Olivieri).