POMA, Carlo
Patriota, nato a Mantova nel 1823, giustiziato a Belfiore, presso Mantova, il 7 dicembre 1852. Studiò medicina ed esercitò per qualche anno la sua professione nella città natale in qualità di medico nell'ospedale civico; ma la sua maggiore attività fu da lui spesa per la preparazione rivoluzionaria contro gli Austriaci. Fece parte del comitato segreto mazziniano diretto da EnricoTazzoli, e la sua casa fu il deposito generale dei libri proibiti e la sede di riunione dei congiurati per le adunanze. Negli anni successivi alla rivoluzione del '48 e '49, quando gli animi erano ancora infiammati e più si accendevano per i supplizî del Dottesio a Venezia, di Amatore Sciesa a Milano, e del Grioli nella stessa Mantova, il P. fu uno dei congiurati più attivi. Ma il 17 giugno 1852 fu arrestato sotto l'accusa di alto tradimento, di relazioni settarie, di diffusione di libelli incendiarî e finanche di aver voluto la morte del commissario di polizia Filippo Rossi da Lodi. Quest'ultima accusa è falsa perché fu proprio il P., insieme con Tito Speri, che si rifiutò di partecipare a questa brutta congiura, voluta e ordita da Luigi Castellazzo. In carcere egli visse serenamente i sei mesi precedenti alla fine. Condannato a morte fu impiccato sullo spalto di Belfiore (v.).
Bibl.: A. Luzio, I martiri di Belfiore, voll. 2, Milano 1924.