MINELLI, Carlo.
– Nacque a Rovigo, l’11 ag. 1898, da Tullio e da Elisa Piva.
Nell’ottobre 1916 si iscrisse alla facoltà fisico-matematica dell’Università di Roma, ma negli anni 1917-18 fu costretto a interrompere gli studi per prendere parte alla Grande Guerra come ufficiale di artiglieria. Nell’aprile 1922 si laureò in ingegneria civile (con specializzazione in elettrotecnica) presso la R. Scuola d’applicazione per gli ingegneri dell’Università di Roma. Nell’agosto dello stesso anno iniziò a lavorare nella fabbrica della Allgemeine Elektrizitätsgesellschaft (AEG) di Hennigsdorf (Berlino), dove rimase quasi due anni e partecipò, in officina e nell’ufficio tecnico, al progetto, al calcolo e alla costruzione di locomotori elettrici, soprattutto per la parte meccanica. Quindi lavorò poco meno di un anno presso la Compagnia generale di elettricità di Milano, occupandosi sia di dirigere la costruzione dei motori tranviari sia di organizzare e aumentarne la produzione.
Dopo tali esperienze, dal principio del 1925 il M. si orientò verso l’attività universitaria, combinandola con un impegno come ricercatore militare nel settore aeronautico, il cui sviluppo fu un obiettivo importante nella politica scientifico-tecnologica del regime fascista. Fu dapprima assistente a Roma presso la R. Scuola superiore di architettura (cattedre di scienza delle costruzioni e di meccanica razionale) e presso la R. Scuola degli ingegneri (cattedra di teoria dei ponti, tenuta da A. Giannelli). Fu inoltre assistente alla cattedra di costruzioni aeronautiche alla R. Scuola di ingegneria aeronautica, fin dalla sua fondazione a Roma nel 1926, e nel dicembre 1928 conseguì una seconda laurea in ingegneria aeronautica.
Nel marzo del 1926 il M. si iscrisse al Partito nazionale fascista (PNF) e dal marzo 1927 al settembre 1929 fu segretario di redazione della rivista L’Ingegnere, organo del Sindacato nazionale fascista degli ingegneri. A partire dal luglio 1929 passò alle dipendenze del ministero dell’Aeronautica, dove lavorò per otto anni, dapprima nella Direzione generale delle costruzioni e degli approvvigionamenti, poi come capo dell’Ufficio studi. A partire dal dicembre 1931 entrò nei ranghi del genio dell’Aeronautica militare, inizialmente in qualità di ufficiale di complemento e dal 1933 come ufficiale in servizio permanente effettivo. Ottenne la libera docenza in costruzioni aeronautiche nel gennaio 1932 e, nell’agosto successivo, sposò a Roma Lidia Lanzi, con la quale ebbe quattro figli: Tullio, Silvana, Adriana e Aglaia.
Nel corso degli anni, come ufficiale presso il ministero dell’Aeronautica, ebbe diversi incarichi e onorificenze. Come membro aggiunto del comitato tecnico del Registro italiano navale ed aeronautico (RINA), si occupò della definizione delle norme di collaudo per gli aerei. Fu membro della sottocommissione per lo studio delle vibrazioni aeronautiche del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e rappresentante del ministero dell’Aeronautica presso l’Istituto per le applicazioni del calcolo (IAC), sempre facente capo al CNR. Nel 1930 ricevette il premio dell’Associazione italiana di aerotecnica (AIDA) per un lavoro sulla stabilità statica torsionale dell’ala a sbalzo a due longaroni, presentato alla sezione di meccanica applicata ed elettrotecnica del XIX congresso della Società italiana per il progresso delle scienze (Bolzano-Trento); ebbe anche premi in occasione del decennale del regime e, nel 1934, dell’Accademia d’Italia. Nel 1935 fu nominato cavaliere della Corona d’Italia.
Negli anni Trenta si concentra gran parte dell’attività scientifica del Minelli. Si occupò di problemi strutturali statici e dinamici delle diverse componenti degli aerei (in particolare: vibrazioni alari e calcolo delle relative velocità critiche), soprattutto in collegamento con l’esame di progetti, invenzioni e nuovi aeroplani per conto del ministero dell’Aeronautica. Il suo profilo di ricercatore, a cavallo fra la tradizionale attività universitaria e le nuove istituzioni di ricerca e sviluppo (come il CNR o la Direzione studi ed esperienze e il centro sperimentale dell’Aeronautica militare a Guidonia), era all’epoca una novità che emergeva – in Italia come in molti paesi industrializzati – soprattutto nell’ambito della nuova tecnologia aeronautica, balzata in primo piano anche per il suo valore e affinché potesse garantire la superiorità militare. Il M. lavorò in collegamento con l’industria e con lo Stabilimento di costruzioni aeronautiche, che faceva parte del complesso dell’Aeronautica militare di Guidonia, inaugurato nel 1935. Inoltre collaborò con alcuni ricercatori dell’IAC (L. Cesari, F. Conforto, T. Viola) per gli aspetti numerici della ricerca, ed ebbe contatti con studiosi tedeschi della Deutsche Versuchsanstalt für Luftfahrt (DVL) di Berlino e con A. Lurje, della Scuola politecnica di Leningrado. Alcune sue ricerche apparvero nel giornale L’Aerotecnica dell’AIDA e nelle pubblicazioni dell’IAC. Tra gli scritti di più ampio respiro si segnalano: Problemi di stabilità nella scienza delle costruzioni (Roma 1934); Problemi aeronautici di scienza delle costruzioni (ibid. 1935); Problemi variazionali nella scienza delle costruzioni (Gubbio 1942).
Nel febbraio 1937 il M. ottenne la libera docenza in scienza delle costruzioni e nell’ottobre dello stesso anno divenne professore straordinario della disciplina presso l’Istituto universitario di architettura di Venezia (fu promosso ordinario tre anni dopo). Nel 1944 fu posto in licenza illimitata dell’Aeronautica militare in attesa di essere posto in congedo e nel dicembre del 1946 fu collocato in posizione ausiliaria.
Il M. morì a Milano il 9 giugno 1954.
Fonti e Bibl.: Roma, Arch. centrale dello Stato, Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione generale Istruzione superiore, Professori ordinari, Terzo versamento, b. 316, f. Minelli, Carlo; necr., in Corriere della sera, 10 giugno 1954; F. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in Memorie dell’Acc. delle scienze di Torino, cl. di scienze matematiche, fisiche e naturali, s. 4, I (1962), 1, p. 75; P. Nastasi, I primi quarant’anni di vita dell’Istituto per le applicazioni del calcolo «Mauro Picone» (fascicolo monografico del Boll. dell’Unione matematica italiana, dicembre 2006/2).
A. Millán Gasca