REZZONICO, Carlo Gastone della Torre di
Poligrafo e poeta, nato a Como l'11 giugno 1742, morto a Napoli il 25 giugno 1796. Visse giovinetto a Roma e a Napoli: ma la fama del Condillac lo richiamò a Parma, ove coltivò i più varî studî, e il disegno, la musica e la danza. Amicissimo di C. I. Frugoni, che lo lasciò erede di tutte le sue carte, a lui succedette, nel 1769, nell'ufficio di segretario dell'Accademia di belle arti, e dieci anni dopo ne raccolse le opere in una sontuosa edizione. Dopo la morte del padre, fra l'86 e il '90, viaggiò per l'Europa. Tornato in Italia, si fermò a Roma, dove fu affascinato dal genio di Cagliostro: il che lo fece cadere in disgrazia del duca Ferdinando. Da ultimo, si volse alla fede e si fece cavaliere gerosolimitano.
Autore di due poemetti didascalici (Il sistema dei cieli e L'origine delle idee), del dramma musicale Alessandro e Timoteo, rappresentato nel teatro ducale di Parma nel 1782, coltivò non infelicemente la lirica. Fu, dopo A. Mazza, il migliore epigono del Frugoni: ma amò un'arte meno andante e sonante, accostandosi alla lirica "dall'atteggiamento latino", com'egli la chiamava, che veniva prevalendo nell'età del Parini. Oltre discorsi accademici riguardanti le belle arti e la poesia, scrisse un Ragionamento sulla filosofia del sec. XVIII, descrizioni di opere d'arte e ritratti d'artisti e le relazioni dei suoi viaggi, tra le quali è degno di nota il Viaggio in Inghilterra per la felice rappresentazione degli effetti pittoreschi di quel paese. Le sue Opere furono raccolte in 10 voll. (Como 1825-1840).
Bibl.: I. Martignoni, Dissertazione, premessa alla citata ediz. delle Opere; B. Gamba, Notizie premesse al Viaggi in Inghilterra, Venezia 1824; G. Carducci, Lirici del sec. XVIII, Firenze 1871; E. Bertana, L'Arcadia della scienza, Parma 1890; P. Pesenti, L'arte e la scienza d'un arcade celebre, Roma-Milano 1909; G. Natali, Il Settecento, Milano 1929.