BRIOSCHI, Carlo
Nacque a Milano nel 1782. Nel 1805 venne invitato, in qualità di alunno ingegnere, a collaborare, presso la specola di Brera, cm personalità di rilievo quali F. Carlini, G. Santini, G. Inghirami, G. A. A. Plana, G. Bianchi, V. Mossatti. Nel 1810 entrò nell'Istituto geografico militare lombardo: del suo impegno in tale ufficio è testimonianza l'opera Effemeridi astronomiche di Milano... calcolate... da F. Carlini e C. B. (Milano 1824).
Il 21 dic. 1819 il B. fu nominato astronomo direttore dell'osservatorio di Capodimonte. L'osservatorio, ubicato nella villa Minadois a 155 m s.m., era stato istituito nell'anno 1812 da Gioacchino Murat re di Napoli, e completato e arricchito sotto il regno di Ferdinando I. Il B. ottenne inizialmente lo stipendio di 100 ducati mensili, più una gratifica di 30 ducati per la compilazione annuale di un calendario sul quale, a partire dal 1823, fu inserita una serie di riassunti meteorologici. Al B. venne anche affidata l'ispezione generale della Specola, la cura delle osservazioni astronomiche e meteorologiche e la direzione dei lavori. Nel giugno di ogni anno, a partire dal 1821, il B., quale dirigente e responsabile dell'attività dell'osservatorio, che aveva avuto pieno inizio nel 1820, fu, incaricato di leggere, nella R. Accademia delle scienze, una memoria illustrante la storia celeste e meteorologica dell'anno.
Per le sue capacità tecniche, fu chianuto nel 1813 a dirigere la triangolazione geodetica nei ducati di Parma e di Modena. L'analisi da lui compiuta servì successivamente di base per il rilevamento topografico dei ducati.
Inoltre il B. fu pioniere dell'aeronautica, battendo, insieme con P. Andreoli, il 22 ag. 1808 a Padova, il record d'altezza in aerostato (per la relazione sull'impresa dell'Andreoli, le note del B., ed altre pubblicazioni, v. G. Boffito, Bibl. aeron. ital. ill., Firenze 1929, ad Indicem).
Da tempo il B. lavorava alla pubblicazione di un completo e aggiornato catalogo di stelle, quando, colpito da una grave malattia, dovette interrompere ogni sua attività. Molte delle sue osservazioni inedite sono andate perdute. Morì a Napoli il 22 luglio 1833.
I primi lavori del B. videro la stampa nei Commentari astronomici della Specola reale di Napoli (Napoli 1824-26). Egli si distinse soprattutto per gli studi sperimentali di rifrazione, aberrazione, latitudine, distanze zenitali e meridiane del Sole. Dedusse la latitudine ai cerchi ripetitori con osservazioni di distanze zenitali meridiane (ridotta, successivamente, sulla base di questo risultato, al sistema di declinazioni del catalogo fondamentale). Nella seconda parte dei Commentari esaminò la questione della variabilità della latitudine, in relazione al ciclo euleriano di dieci mesi (che riferì bibliograficamente agli Exercices de calcul intégral... di A. M. Le Gendre), giungendo a concludere l'inesistenza di variazioni rilevabili della latitudine sia con periodo di 10 mesi, sia di carattere progressivo.
Bibl.: G. Piazzi, Ragguaglio del R. Osserv. di Napoli, Napoli 1821; M. Martinez-F. Algarotti, Lettere inedite di C. B., Bologna 1912; Osservatori astronomici,astrofisici e vulcanologici italiani, Roma 1956, pp. 109-155.