ALIOTTI, Carlo Alberto
Di nobile famiglia, nacque a Smirne il 15 genn. 1870 da Antonio, già console generale di Toscana in quella città. Entrato, in seguito a concorso, nella carriera consolare il 29 marzo 1893, ricevette vari incarichi per le sedi di Costantinopoli, Salonicco e Vienna. Nel 1896 l'A. passò alla carriera diplomatica, che percorse abbastanza rapidamente, sembra anche in virtù di appoggi massonici; dopo brevi missioni a Pietroburgo, Washington e Buenos Aires, fu inviato nel 1903 come incaricato di affari a Caracas e nel 1912 come ministro plenipotenziario a Città del Messico. Scoppiata la crisi albanese, dal 21 febbr. 1914, in qualità di inviato straordinario e ministro plenipotenziario, rappresentò l'Italia a Durazzo.
La situazione era particolarmente grave per i disordini interni e le manovre austriache che tendevano a eliminare ogni possibile influenza italiana nella zona. L'A., convinto dell'importanza politica e strategica dell'Albania per l'Italia, svolse, ma con poca fortuna, un'azione continua ed energica a favore del governo del principe di Wied; questa azione suscitò le proteste degli ambasciatori delle altre potenze della Triplice e, mentre trovava consenso nell'opinione pubblica e nella stampa italiana, entrava spesso in contrasto con la politica più moderata del marchese Di San Giuliano.
Lasciata l'Albania nel dicembre 1914, l'A. fu inviato nel 1916 come ministro plenipotenziario in Cina e poi come commissario a Sofia. Nell'agosto 1920, avendo il presidente del consiglio Giolitti deciso di tenere in Albania solo l'isolotto di Sàseno, l'A. fu incaricato di iniziare le trattative con il locale Comitato rivoluzionario; rifiutò, però, poco dopo l'incarico e fu sostituito dal conte G. Manzoni. Il 9 nov. 1920 accettò di dirigere, con il titolo di ambasciatore, la missione italiana di Tokio. Nel novembre 1922 fu bruscamente collocato a riposo, con comunicazione personale di Mussolini. Morì l'8 febbr. 1923 presso La Spezia, in un incidente d'auto.
L'A. pubblicò una relazione sui metodi di coltura applicati in certe regioni aride del Messico, proponendone l'estensione alla Cirenaica (Il "dry Farming" e la coltura del cotone nella Laguna di Torreón e di Tlahualilo (Stati di Cohanila e Durando) al Messico,a cura del ministero delle Colonie, Roma 1913).
Fonti e Bibl.: Documenti diplomatici italiani,V Serie, 1914-1918, I, Roma 1954, v. Indice; Documenti diplomatici italiani,VI serie, 1918-1922, I, Roma 1955,v. Indice;A. Dollero, Il Messico d'oggi,Milano 1914, p. 816; I. Sulliotti, In Albania. Sei mesi di regno,Milano 1914, pp. 81-82, 83, 84, 85, 87, 91, 93, 94, 95,96, 97, 99, 112, 125;B. Caniglia, Italia e Albania (ottobre 1914-agosto 1920),Roma s.d., p. 109; A. Giannini, La questione albanese,Roma 1925, p. 56; A. Salandia, La neutralità italiana (1914-1915),Milano 1928, pp. 43, 397, 398, 406; G. Giolitti, Memorie della mia vita,Milano 1944, p. 571; Il Ministero degli Affari Esteri al servizio del popolo italiano,a cura di G. Brusasca, Roma 1949, pp. 331, 340, 349, 358, 375;L. Albertini, Venti anni di vita politica,parte 1,II, Bologna 1951, pp. 473, 474, 478, 479.