EHRENSWÄRD, Carl August
Scrittore svedese, nato a Stoccolma il 5 maggio 1745, morto il 21 maggio 1800. Entrato nella marina militare, partecipò, fra altro, alla guerra contro la Russia, e giunse al grado di supremo ammiraglio. Ma nutrì non minore passione per le lettere. La nota teoria di Montesquieu sull'importanza del clima per la formazione dell'indole dei popoli lo condusse a studiare la differenza fra l'uomo del sud e l'uomo del nord. Seguace di Winckelmann, considerò il sud, e più specificamente la Grecia, come patria ideale dell'arte; e fu, nell'epoca gustaviana, uno dei più influenti rappresentanti del classicismo. Un lungo soggiorno in Italia (1780-82) diede definitiva consistenza e concretezza al suo pensiero. E precisamente la descrizione di quel suo viaggio (Resa till Italien, Viaggio in Italia, voll. 2, 1786) fu la sua opera maggiore: importante perché, superato l'asservimento al gusto francese, contribuì efficacemente a ricondurre, in Svezia, la poesia alle pure sorgenti dell'arte antica.
Opere: Skrifter, ed. G. Bergh, Stoccolma 1927 e segg. Interessanti sono anche le lettere: Brev, 2 voll. ed. G. Bergh, Stoccolma 1916. Anche del Viaggio in Italia esiste una recente ristampa, Stoccolma 1925.
Bibl.: Atterbom, Svenska siare och skalder, I; K. Warburg, K. A. E., en lefnadsbild, Stoccolma 1893; W. Ekelund, Nordiskt och klassiskt, Stoccolma 1914; G. Bergh, Litterär kritik, Stoccolma 1916.