Capo Verde, Repubblica di
Arcipelago e Stato africano dell’Atlantico con capitale Praia. Colonizzato dal Portogallo a partire dal 15° sec., ha una popolazione in maggioranza meticcia (afroeuropea) e di lingua creolo-portoghese. C.V. fu un centro di raccolta di schiavi comprati sul continente e vide lo sviluppo dell’agricoltura di piantagione (canna da zucchero, banane, manioca, caffè). Nel Novecento, sovrappopolamento e povertà hanno causato una forte migrazione prima verso le altre colonie africane del Portogallo, poi verso Europa, USA e Brasile. Coinvolti nella gestione coloniale della Guinea-Bissau come manodopera amministrativa, i capoverdiani vi crearono (1956) i primi gruppi indipendentisti, poi unitisi nel Partido africano da independência da Guiné e Cabo Verde (PAIGC), fondato da A. Cabral (➔), divenuto poi PAICV (Partido africano da indipendência de Cabo Verde) Ottenuta l’indipendenza (1975) C.V., sotto la presidenza di A. Pereira, perseguì una politica di unione con la Guinea-Bissau, interrotta nel 1980. Stato d’ispirazione socialista a partito unico fino al 1990, adottò in quell’anno una Costituzione multipartitica e avviò un processo di democratizzazione. Nel 1992 una nuova Costituzione di tipo parlamentare sostituì quella presidenziale del 1980; furono inoltre introdotte varie riforme volte a liberalizzare l’economia e a ridurre la dipendenza del Paese dagli aiuti internazionali. Dal 2001 è tornato al potere il PAICV. Nel 2008 l’impegno sulla strada della liberalizzazione dei mercati e degli scambi commerciali ha consentito a C.V. l’ingresso nella WTO.