CANALE D'ISONZO (A. T., 24-25-26)
D'ISONZO Borgata della provincia di Gorizia (da cui dista 20,6 km.) sulla sinistra dell'Isonzo, 104 m. s. m., congiunta con la riva destra da un ponte, rifatto in cemento armato nel dopo-guerra sul luogo d'uno in pietra del 1822. Il comune conta (1921) 4217 ab.; il centro solo 379. Seguì le sorti della contea di Gorizia e, dopo il 1500, di casa d'Austria, da cui fu data in feudo nel 1504 a Simone degli Ungrispach e nel 1623 alla famiglia Rabatta di origine toscana. Notevole è la sua architettura rustica di tipo nettamente friulano con i portoni ad arco e i ballatoi in legno. La fontana di Nettuno, nella piazza, è forse su disegno dell'architetto goriziano Nicolò Picassi. La parrocchiale di S. Maria Assunta, eretta nel 1401, restaurata nel 1698 e nel 1920, è un esempio caratteristico di quell'architettura nordica ingentilita che prevale in Val d'Isonzo. Il castello in alto, che fu della principessa Elisa Baciocchi, è stato danneggiato dall'ultima guerra.