GOLGI, Camillo
Insigne istologo e patologo, nato il 7 luglio 1844 a Corteno, morto a Pavia il 21 gennaio 1926. Fu allievo di C. Bizzozero e iniziò i suoi primi lavori sul tessuto di sostegno del sistema nervoso, ai quali seguì una serie d'altri studî, come le ricerche sulla sostanza grigia cerebrale e gli Studi sulla fine anatomia degli organi centrali del sistema nervoso (Pavia 1874). Per primo indicò la colorazione cromo-argentea che porta il suo nome e rese possibile le indagini istologiche che condussero alla conoscenza della struttura dell'encefalo e del midollo spinale. Con questo metodo di colorazione, pubblicato dapprima nella Gazzetta Medica Lombarda, Milano 1873, poi, con maggiori particolari, nella Riv. Sper. di freniatria, Reggio Emilia 1882-1883 e 1885, G. dimostrò l'esistenza delle cellule nervose multipolari con ramificazioni assiali che portano il nome di cellule di Golgi. Spetta a lui il merito d'avere descritto esattamente lo sviluppo del parassita della febbre terzana e della quartana e il rapporto che esiste fra questo sviluppo e la curva della temperatura febbrile (1886). Indicò per primo la differenza fondamentale fra la malaria grave e perniciosa e le febbri intermittenti terzane e quartane, dimostrando come nella prima lo sviluppo dei parassiti avvenga prevalentemente negli organi, mentre nelle seconde essi si sviluppano soprattutto nel sangue circolante (1892).
Nominato nel 1875 professore straordinario d'istologia a Pavia, fu nello stesso anno chiamato quale ordinario alla cattedra d'anatomia a Siena, ma preferì accettare quella d'istologia nell'università di Pavia ove poi nel 1881 fu chiamato all'insegnamento della patologia generale. Nel 1906 gli fu conferito il premio Nobel per la medicina insieme con l'anatomico spagnolo Ramón y Cajal che aveva dedicato anch'egli i suoi studî alla fine anatomia del sistema nervoso. Senatore del regno dal 1900, fu uno dei più assidui promotori delle leggi universitarie.
Tutte le opere di Golgi sono state raccolte in 4 volumi di Opera omnia (Milano 1903). A.C.