Burkina Faso
(App. V, i, p. 441; v. alto volta, II, p. 725; App. III, i, p. 77; IV, i, p. 108)
Geografia umana ed economica
di Alberta Migliaccio
Popolazione
L'ultimo censimento demografico risale al 1985, anno nel quale la popolazione del B. F. ammontava a 7.964.707 ab.; stime effettuate da organismi internazionali attribuivano al paese 11.305.000 ab. nel 1998. In questa parte dell'Africa le valutazioni sull'ampiezza demografica dei singoli Stati sono rese difficili dalla forte mobilità: considerevoli correnti emigratorie si dirigono dal B. F. verso la Costa d'Avorio e il Ghana, ma non sono infrequenti rientri (periodici o in corrispondenza di difficoltà economiche o politiche dei paesi d'immigrazione).
Il tasso di crescita della popolazione è molto elevato e crea una forte pressione sulle magre risorse del paese. Attualmente si avvicina al 30‰, valore rimasto sostanzialmente inalterato nel corso dell'ultimo ventennio.
Fonti ufficiali attribuivano alla capitale, Ouagadougou, una popolazione di 690.000 ab.; nel complesso dell'area urbanizzata si stima, però, che essa ospiti un quinto circa della popolazione complessiva del paese. Nel B. F. non si può parlare di una vera rete urbana e fra le altre città solo Bobo-Dioulasso e Koudougou superano i 100.000 abitanti; per il resto si tratta di borghi rurali, più o meno grandi e variamente distribuiti sul territorio.
Amministrativamente il paese è diviso in province, il cui numero è salito, nel 1997, da 30 a 45.
Condizioni economiche
Il B. F. è uno tra i paesi più poveri della Terra: le condizioni sociali sono molto arretrate, la massima parte della popolazione in età lavorativa è occupata in una stentata agricoltura e il tasso d'incremento della popolazione è costantemente superiore ai ritmi di crescita dell'economia. Questo quadro di povertà è poi aggravato da un difficile clima politico: anche negli anni più recenti si sono verificati numerosi episodi di violenza politica. La svalutazione della moneta (il franco CFA), avvenuta nel gennaio 1994, non ha portato alcun effetto benefico, in quanto il paese ha ben poco da esportare, mentre le importazioni riguardano beni di immediata necessità. Per converso, le misure che ne sono seguite (controllo sui prezzi dei beni essenziali, riforma fiscale ecc.) sono state duramente contestate dalle parti sociali e le organizzazioni sindacali hanno richiesto che le misure di austerità siano compensate da consistenti incrementi salariali.
L'economia del B. F. è drammaticamente condizionata dall'esterno, sia dai paesi più evoluti, dai quali dipende l'erogazione di aiuti economici, l'approvvigionamento di prodotti alimentari, l'assistenza tecnica e la formazione professionale, sia da quei paesi limitrofi verso i quali si orienta una forte emigrazione stagionale, le cui rimesse rappresentano una rilevante risorsa per le popolazioni locali.
L'agricoltura è praticata con metodi molto tradizionali ed è fortemente vincolata alla regolarità delle precipitazioni. Il clima tropicale arido, con brevi, anche se intense, precipitazioni, concentrate tra giugno e settembre, rappresenta un forte ostacolo al raggiungimento dell'autosufficienza alimentare.
Pur non essendo il paese compreso in senso stretto nella fascia predesertica, i suoi confini settentrionali sono esposti a un grave rischio di desertificazione, mentre in tutto il territorio l'acqua rimane un bene piuttosto raro. Ciò dipende, da un canto, dalla forte concentrazione delle piogge in poche settimane l'anno e, dall'altro, dalla particolare struttura geologica del territorio. Sebbene in alcune regioni le precipitazioni superino i 1000 mm annui, la morfologia del territorio e la composizione dei suoli sono di ostacolo all'idrografia superficiale: le acque penetrano rapidamente nel sottosuolo profondo e questo si traduce in una marcata infertilità dei terreni.
Le attività industriali sono molto limitate; si basano su piccole o piccolissime unità produttive e sono limitate a comparti che operano per il mercato locale: alimentare, tessile, con alcune presenze nel ramo meccanico (assemblaggio di ciclomotori). L'artigianato è diffuso ed è orientato, oltre che al mercato locale, a soddisfare la domanda di un turismo ancora in fase embrionale.
Le attività secondarie sono concentrate a Bobo-Dioulasso e, in misura minore, nella capitale. Dal sottosuolo si estraggono modeste quantità di oro (3570 kg nel 1990, 2300 kg nel 1997). Sono in corso esplorazioni (con l'assistenza di imprese canadesi e svedesi) per valutare la consistenza e le possibilità di sfruttamento dei giacimenti di manganese (Tambao, nella sezione nord-orientale) e di zinco (Perkoa, nella zona centrale). Nel sottosuolo sono stati poi rinvenuti minerali di titanio, vanadio, nichel; le quantità accertate non sono tali, però, da rendere economicamente conveniente il loro sfruttamento.
In corso di potenziamento è la disponibilità di energia elettrica con la costruzione di nuove centrali idriche sui fiumi Nankabe e Volta Nero. Molto difficoltose sono le comunicazioni che richiedono, anche per le principali direttrici verso sud, importanti opere di manutenzione e di ristrutturazione. Elevatissimo, date le condizioni in cui versa il paese, il debito estero.
bibliografia
S. Decalo, Burkina Faso, Oxford-Santa Barbara (Calif.) 1994; Africa South of the Sahara 1999, London 1998.
Storia
di Luisa Azzolini
B. Compaoré, presidente della Repubblica del B. F., nata dal colpo di Stato del 1987 che aveva posto fine al governo rivoluzionario di T. Sankara, nonostante alcune iniziative democratiche adottate nel corso degli anni Novanta, come l'introduzione di un sistema multipartitico, non mutò la natura militare e sostanzialmente autoritaria del suo regime. Sconfessati i principi marxisti del suo predecessore, Compaoré aprì il B. F. agli investimenti stranieri e introdusse una serie di misure di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia in linea con le direttive del Fondo monetario internazionale. Il miglioramento della situazione finanziaria, registrato a partire dal 1995, non si accompagnò tuttavia a una diminuzione significativa dell'elevato tasso di disoccupazione. Ciò alimentò, nella seconda metà del decennio, un movimento di opposizione al regime, che peraltro non riuscì a trovare voce adeguata nelle istituzioni rappresentative saldamente controllate dal potere presidenziale.
La nuova Costituzione, approvata da un referendum popolare nel giugno 1991 (cui prese parte il 49% dell'elettorato) aprì formalmente la 'quarta repubblica' definita come 'stato rivoluzionario, democratico, unitario e laico'. Il potere esecutivo venne affidato al governo e al presidente, eletto a suffragio universale per un mandato di sette anni, mentre quello legislativo spettava a un parlamento multipartitico, l'Assemblée des députés populaires (ADP) di 107 membri, aumentati a 111 nel 1996, sempre eletta a suffragio universale.
Le elezioni presidenziali del dicembre 1991 furono boicottate dalle opposizioni (che invano avevano chiesto la convocazione di un'assemblea costituente) e dalla maggior parte dei votanti e furono quindi vinte da Compaoré che rimandò a tempo indefinito le elezioni legislative. Queste si svolsero infine nel maggio 1992 e, con un tasso di partecipazione pari al 35% del corpo elettorale, videro la netta affermazione dell'Organisation pour la démocratie populaire-Mouvement du travail (ODP-MT), il partito del presidente, che ottenne 78 seggi sui 107 dell'ADP e che portò alla costituzione di un governo di coalizione dominato dall'ODP-MT.
Le difficoltà incontrate dal governo nel far fronte alla svalutazione del franco CFA (il franco della comunità dei paesi francofoni), nel gennaio 1994, indussero Compaoré a nominare primo ministro M.C.R. Kaboré, già segretario generale dell'ODP-MT, le cui misure per mitigare le conseguenze dell'ascesa dei prezzi vennero tuttavia ritenute inadeguate dai sindacati che promossero tre giorni di sciopero generale nel mese di aprile.
Dopo essersi assicurata la vittoria alle elezioni amministrative del febbraio 1995 - boicottate dalle opposizioni e a cui partecipò il 10% degli aventi diritto - nel febbraio 1996 l'ODP-MT entrò a far parte, insieme con altri 10 partiti, del Congrès pour la démocratie et le progrès, un nuovo raggruppamento politico favorevole a Compaoré di cui divennero presidente e vice-presidente rispettivamente A. Bognessan Yè e Kaboré. Quest'ultimo lasciò l'incarico di capo del governo a K. D. Ouédraogo, già vicegovernatore della Banca centrale degli Stati dell'Africa occidentale, ma ottenne l'incarico di consigliere della presidenza della Repubblica. Con le elezioni legislative del maggio 1997 il movimento di Compaoré, che due mesi prima era riuscito a far votare un emendamento costituzionale per togliere ogni limite al numero dei mandati presidenziali, si assicurò 101 seggi su 111, mentre il principale partito d'opposizione, il Parti pour la démocratie et le progrès, guidato da J. Kizerbo, ne ottenne 6. Nel novembre 1998 si svolsero le elezioni presidenziali che furono vinte da Compaoré con l'88% circa dei voti, ma la cui correttezza fu duramente contestata da tutte le forze di opposizione.
Nell'ambito internazionale, il colpo di Stato di Compaoré aveva raffreddato temporaneamente i rapporti con il Ghana, la Repubblica del Congo e il Gabon, mentre erano rimaste cordiali le relazioni con la Francia di Mitterrand, che pure aveva stretti legami con il regime di Sankara. Il ruolo di mediatore nei contrasti regionali che Compaoré aveva assunto con successo nel caso del conflitto fra i governi del Mali e del Niger da una parte, e i Tuareg dall'altra (rifugiatisi a decine di migliaia in B. F. nel corso degli anni Novanta), era andato incontro a serie difficoltà nel corso del conflitto in atto in quegli anni in Liberia, anche se con l'accordo di pace di Abuja del maggio 1995 il B. F. aveva accettato di partecipare all'Ecomog, la forza africana di interposizione per porre fine alla guerra civile in Liberia.
bibliografia
J.R. Guion, Blaise Compaoré. Réalisme et intégrité, Paris 1991; P. Englebert, Burkina Faso: unsteady statehood in West Africa, Boulder 1996; L. Rupley, D.M. McFarland, Historical dictionary of Burkina Faso, Lanham (Md.) 1998.